Avvio di settimana positivo per le Borse con Milano che guadagna il 2,34% in un clima di fiducia, in primo luogo nei confronti della Bce e nella sua capacità di poter tenere a bada l'inflazione, alla luce delle parole in questo senso di alcuni suoi esponenti con l'effetto di aver rafforzato anche l'euro sul dollaro. La moneta unica, già salita oltre la parità venerdì scorso, ha fatto una nuova rimonta e ha scambiato a 1,01 sul biglietto verde, a un livello che non vedeva da un mese. Sul cambio ha inciso anche l'indebolimento registrato dalla moneta americana verso un po' tutte le valute, eccetto lo yen, alla vigilia del dato sull'inflazione Usa che dovrebbe ormai, secondo le attese, essere arrivato vicino a un picco. Con un ulteriore intervento della Fed la prossima settimana (gli analisti indicano un ritocco all'insù dello 0,75%), c'è la speranza che della politica da 'falco' di Jerome Powell si vedano gli effetti voluti sui prezzi. I ritardi con cui si è mossa la Bce, che erano stati contestati a Christine Lagarde, paiono superati. A dare certezze al mercato sull'impegno dell'Eurotower a battere l'inflazione hanno contribuito domenica le parole del presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, e nelle ultime ore di Isabel Schnabel. L'esponente del comitato esecutivo della Bce ha detto che "nei prossimi meeting ci aspettiamo di alzare i tassi d'interesse ulteriormente", di fronte a un'inflazione nell'area euro che "può salire ulteriormente nel breve termine". La prospettiva di altri interventi hanno spinto in un rally le banche grazie ai benefici sui loro conti economici.
In Europa, mentre Wall Street saliva, Francoforte ha indossato la maglia rosa (+2,4%), seguita da Parigi (+1,95%). Solo Londra è rimasta un po' più cauta (+1,66%) per il dato sul Pil nel Regno Unito cresciuto meno delle attese e il rischio, con una giornata lavorativa in meno nel bank holiday in occasione dei funerali della Regina Elisabetta, che il Paese vada tecnicamente in recessione. Titoli finanziari in gran spolvero anche a Milano a partire da Fineco (+5%) e Bper (+4,9%). Fuori dal paniere principale è volata Mps (+19%) per l'idea che l'aumento abbia buone possibilità di andare in porto. Lo spread si è intanto ridotto a 230 punti col rendimento del Btp sceso al 3,94%.Da segnalare invece il crollo di Avio (-15%) dopo il taglio delle stime dell'anno a causa del caro-energia. Su questo fronte ha registrato una decisa discesa verso 190 euro al megawattora il gas (-8% a 190,5 euro ad Amsterdam) alla vigilia delle misure della Ue contro la corsa dei prezzi tra le quali peraltro non sembra esserci il price cap.