La Commissione Europea propone il taglio del 65% dei fondi di coesione dell'Ungheria (pari a 7,5 miliardi di euro) perché il rischio posto al budget Ue nel quadro delle violazioni allo stato di diritto "permane" nonostante le misure promesse dal governo di Budapest di sistemare i problemi indicati dalla Commissione.
Il governo ungherese di Viktor Orban dice di voler chiudere entro novembre la vertenza politica con l'Ue che rischia di costarle un taglio ai fondi europei. Lo ha detto Gergely Gulyas, ministro della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Budapest intende fare alcune "concessioni", un pacchetto di leggi a suo dire "concordato con Bruxelles" che comprende l'istituzione di un'autorità indipendente anti-corruzione, una riforma degli appalti e altre misure in chiave della lotta alla corruzione.
Benché le misure proposte oggi dalla Commissione Europea nel quadro del meccanismo di condizionalità per le violazioni allo Stato di diritto ai danni dell'Ungheria si muovano in un ambito "separato" rispetto al dialogo in corso con Budapest per arrivare all'approvazione del suo recovery plan (ovvero il Pnrr, ndr), le correzioni proposte dalle autorità ungheresi, e soprattutto la loro eventuale "mancata applicazione", potranno avere un effetto anche su quel dossier, ha quindi precisato un alto funzionario della Commissione. In pratica, se Budapest non attuerà i 17 correttivi promessi, anche i fondi del recovery "potranno essere sospesi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA