Un "mix tossico di alta inflazione e crescita fiacca" pesa sull'Europa: "questo inverno più della metà dei paesi nell'area euro sperimenterà una recessione tecnica, con almeno due trimestri consecutivi" di crescita negativa. Lo afferma Alfred Kammer, il responsabile del Dipartimento europeo del Fmi. Fra i paesi che scivoleranno in recessione tecnica ci sono Germania e Italia (che avranno tre trimestri consecutivi di contrazione a partire dal terzo trimestre del 2022), precisa il Fondo osservando che la "guerra in Ucraina manterrà alta l'incertzza, con la bilancia dei rischi al ribasso per la crescita e al rialzo per l'inflazione.
Il pil italiano è atteso crescere dell'1,3% nel 2024 dopo la contrazione dello 0,2% nel 2023. Lo prevede il Fmi nel suo rapporto sull'Europa, nel quale osserva come per le famiglie europee i più alti prezzi dell'energia aumenteranno il costo delle vita del 7% nel 2022 e del 9% nel 2023. I "consumi privati si sono già contratti nel primo trimestre del 2022 in Francia, Spagna e Italia e, nonostante una ripresa in estate, sono previsti restare deboli nella seconda metà dell'anno".
Nelle economie avanzate dell'Europa, inclusa l'area euro, una politica monetaria più stringente sarà probabilmente necessaria nel 2023 a meno che l'attività e l'inflazione non si indeboliscano più del previsto, dice Alfred Kammer, sottolineando come "continuare ad alzare i tassi di interesse è al momento un'assicurazione contro rischi che richiederebbero risposte dalle banche centrali ancora più forti e dolorose andando avanti".
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