Chi deciderà di trascorrere le feste
di Natale e Capodanno fuori casa andrà incontro a fortissimi
rincari di prezzi e tariffe che investono tutto il comparto dei
viaggi. Lo afferma Assoutenti, che lancia l'allarme in vista
delle prossime festività. Chi deciderà di spostarsi per l'Italia
in auto dovrà mettere in conto una maggiore spesa per il gasolio
pari a 7,5 euro a pieno, a causa dei rincari del diesel il cui
prezzo alla pompa risulta oggi più elevato del 9,5% rispetto al
periodo di Natale dello scorso anno. Situazione inversa per la
benzina, che costa in media il 2,9% in meno di un anno fa. Ma la
vera stangata si registra per chi si sposterà in aereo: le
tariffe dei voli nazionali sono rincarate su base annua
dell'80,4%, quelle dei voli europei del 94,1%, più che
raddoppiati i biglietti dei voli internazionali, saliti del
+101,6%. Assoutenti ha poi realizzato una indagine su alcune
destinazioni estere tipiche delle feste di fine anno: per volare
da Roma Fiumicino a Phuket (Thailandia) imbarcandosi il 24
dicembre e tornando il 2 gennaio, il biglietto di andata e
ritorno parte da 2.253 euro; per andare alle Maldive occorre
mettere in conto una spesa minima di 1.499 euro; per le
Seychelles servono 1.476 euro. 1.284 euro la spesa per volare a
Zanzibar, 926 euro per le Mauritius e 425 euro per Sharm
el-Sheikh.
Chi invece resterà in Italia per le feste di fine anno, ma vorrà
trascorrere qualche giorno di relax fuori casa, dovrà fare i
conti con i rincari di hotel e strutture ricettive, le cui
tariffe aumentano in media del 12,9% rispetto allo scorso Natale
- segnala Assoutenti - C'è poi il caro-montagna, con i prezzi
degli skipass saliti in media tra il 10% e il 13% rispetto alla
scorsa stagione sciistica, e la classica settimana bianca che
costa quest'anno tra i 1.400 e i 1.600 euro a persona.
"I viaggi di Natale e Capodanno delle famiglie italiane valgono
circa 13 miliardi di euro - ricorda il presidente Furio Truzzi -
Con i prezzi di voli e hotel a questi livelli, una fetta
consistente di cittadini sarà costretta a rinunciare alle
partenze, con danni non solo per le famiglie ma anche per le
imprese del turismo e per tutto l'indotto".
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