Una crescita del Pil reale del 3,8%
nel 2022 e dello 0,6% nel 2023, accanto a un'inflazione che
passerà dall'8,2% al 7,1% e a una leggera espansione del mercato
del lavoro, con una riduzione del tasso di disoccupazione nel
prossimo anno appena sotto la soglia dell'8%. Sono le stime per
l'Italia elaborate da Ey attraverso una nuovo modello
macroeconometrico proprietario, denominato 'Hey Mom' (Hybrid EY
MOdel for the Macroeconomy) costruito in collaborazione con il
Dipartimento di Scienze Economiche dell'Università di Bologna.
"Una buona parte della crescita è sostenuta dagli investimenti
del Pnrr", per cui, la messa a terra del piano "rappresenta una
variabile cruciale affinché il Pil si mantenga su un sentiero di
crescita", afferma Mario Rocco, Partner Ey, Valuation, Modelling
and Economics Leader, aggiungendo che "l'economia italiana ha
mostrato una forte dinamicità nei primi tre trimestri del 2022,
ma gli indicatori delineano una prospettiva incerta per il
trimestre in corso e per quelli successivi", aggiunge Rocco. Il
modello econometrico di EY stima che il rallentamento della
crescita sperimentato nel terzo trimestre 2022 sarà seguito da
una leggera contrazione nel quarto trimestre, principalmente a
causa della significativa riduzione dei consumi delle famiglie.
Consumi attesi "stabili" il prossimo anno, mentre, il deficit
calerà dal 5% nel 2022 al 4,1% nel 2023. Il debito pubblico del
Paese proseguirà la sua discesa dai picchi della crisi legata
alla pandemia, verso il 145% del Pil, valori comunque ancora
molto alti.
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