(ANSA) - ROMA, 13 MAR - Firmati oggi al ministero delle
Imprese e del Made in Italy, alla presenza del ministro Adolfo
Urso, due contratti da oltre 285 milioni di euro complessivi per
potenziare le capacità tecnologiche dell'industria italiana per
l'accesso allo spazio.
L'obiettivo, spiega una nota, è sfruttare le capacità esistenti
in Italia, attraverso i programmi,Vega C e Vega E, e realizzare
le prossime generazione di motori con caratteristiche
eco-sostenibili che faranno parte delle future famiglie di
lanciatori spaziali europei.
I due progetti saranno guidati da Avio come appaltatore
principale supportato da una filiera composta da realtà
industriali italiane, da startup e piccole/medie imprese, nonché
da centri di ricerca e università.
L'iniziativa utilizza fondi del Pnrr, pari a oltre 1,2
miliardi, affidati ad Esa con una convenzione.
"La firma di oggi è importante per il raggiungimento degli
obiettivi Pnrr per lo spazio. Ancora una volta viene ribadito il
nostro impegno su un settore determinante, in cui l'Italia può e
deve avere un ruolo di leadership grazie al lavoro fatto dalle
imprese italiane, la cui tecnologia riscuote unanime
riconoscimento" ha affermato il ministro Adolfo Urso. "La sigla
di oggi è la prima pietra miliare di un percorso che sarà
certamente positivo - continua Urso - Non posso che augurare il
miglior successo alle iniziative e ai progetti che scaturiranno
da questi due contratti, che valorizzeranno l'intera filiera del
comparto".
Alla cerimonia erano presenti il direttore dei trasporti
spaziali dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), Daniel
Neuenschwander e l'amministratore delegato di Avio, Giulio
Ranzo.
In dettaglio il primo contratto, Space Transportation System
(STS), finanziato con 181,6 milioni di euro sarà dedicato allo
sviluppo entro il 2026 di un dimostratore in volo di nuove
tecnologie e progetti per un lanciatore con motori a ridotto
impatto ambientale.
Il secondo programma High Thrust Engine (HTE) finanziato con
103 milioni di euro sarà invece dedicato allo sviluppo di un
nuovo motore ad alta spinta, anche questo a basso impatto
ambientale, per arrivare ad un primo test di qualifica a terra
entro il 2026. (ANSA).