Keep calm and carry on. Nervi saldi e attendere che passi la tempesta. "Passa sempre", dice il professore Luiss, Nicola Borri, che all'ANSA dice come si devono comportare i risparmiatori disorientati dalle tensioni sui mercati dopo il fallimento della Silicon Valley Bank e il crollo di Credit Suisse.
"Innanzitutto - spiega Borri - un consiglio che vale non solo in questo momento, è di essere sicuri di avere un portafoglio di investimenti ben diversificato, di non preoccuparsi della possibilità che i soldi sul conto spariscano e di non farsi prendere dal panico: quello che è successo alla Silicon Valley Bank e a Credit Suisse sono cose lontane dalla realtà delle maggiori banche italiane". Invece l'effetto "diretto" del rialzo dei tassi della Bce, evidenzia il Professore di Macroeconomia internazionale della Luiss, Francesco Saraceno, "mutui più cari" e "investimenti per le imprese più cari".
- DOVE INVESTIRE. "Bisogna avere un portafoglio ben diversificato, non concentrato su alcuni titoli o classi di investimento, bisogna avere obbligazioni, un po' di azioni, un po' di titoli governativi. Ora il rischio grande in questo periodo è l'inflazione, bisogna avere investimenti che sono meno esposti a rischio di inflazione, le obbligazioni a tasso fisso sono più a rischio, quindi meglio obbligazioni indicizzate. 60% obbligazioni e 40% azioni è un classico mix che consente una buona diversificazione del portafoglio", sottolinea Borri.
- TITOLI DI STATO, COSA FARE: "Al momento - aggiunge Borri - se uno non ha necessità di liquidità, conviene mantenerli fino a scadenza.
- MERCATI IN CALO RISCHIO OD OPPORTUNITÀ? "Quando il mercato va giù - continua Borri - vuol dire che ci sono maggiori rischi, più che approfittarne devo capire se sono disposto ad assumermi questi rischi. Quanto si può rischiare? Dipende dal risparmiatore, dal tipo di lavoro e da altri rischi a cui si esposto. Una persona che ha un reddito da lavoro meno sicuro ha più rischi di un dipendente pubblico, per esempio".
- LA CASA BENE RIFUGIO? "Il mio consiglio - prosegue Borri - è di ben diversificare, il mattone non è molto adatto perché è un bene concentrato, la casa non e' un bene rifugio in generale".
- RIALZO DEI TASSI, GLI EFFETTI. Gli effetti a brevissimo termine non ci saranno, perché la politica monetaria ha degli effetti a medio-lungo termine (12-18 mesi). L'effetto diretto per i consumatori è che i mutui saranno più cari, e anche gli investimenti per le imprese. Consumatori e imprese avranno più difficoltà a spendere, e questo potrebbe portare a una compressione della domanda e a un rallentamento dell'economia. A bilanciare questo effetto negativo, se questa politica riuscisse a portare giù i prezzi ci sarebbe un recupero del poter d'acquisto. Bisogna vedere se a quel punto l'economia sarà ancora in salute e consumatori e imprese in forma".
- APPREZZAMENTO O SVALUTAZIONE EURO? "Vista la grande incertezza - afferma Saraceno - bisogna vedere gli effetti del tasso di cambio: se l'euro si svalutasse, potremmo tenere bassa l'inflazione domestica al prezzo di una più alta l'inflazione importata, cioè un telefono comprato negli Stati Uniti costerà di più. Se l'euro si apprezzerà o meno dipenderà dalle scelte, sia della Bce sia della Fed, se si muoveranno nella stessa direzione, i tassi di cambio dovrebbero rimanere costanti, se si divaricheranno, potremmo assistere in apprezzamento o deprezzamento importante dell'euro".
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