Parte la mobilitazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil. Di fronte ai provvedimenti ritenuti sbagliati del governo Meloni, il fisco in testa, i sindacati si preparano ad un percorso comune. Ricompattati nell'azione sindacale, dopo la rottura sullo sciopero messo in campo da Cgil e Uil a dicembre 2021 contro la manovra di allora. Nella riunione nella sede della Cgil, i segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, si ritrovano intorno al tavolo per decidere insieme come procedere. Intanto con le assemblee nei luoghi di lavoro e il confronto con i lavoratori. Forme e modalità organizzative della fase di mobilitazione saranno definite nei prossimi giorni, dopo aver consultato ognuno i propri organismi interni.
Per ora non c'è lo sciopero. Ma l'avvio di un percorso. Che potrebbe portare a manifestazioni. Come più volte ripetuto in queste settimane, i sindacati chiedono di essere ascoltati dal governo, di avviare un confronto "vero" e non di essere chiamati ai tavoli per una "informativa". Per incidere sulle scelte: "Vogliamo cambiare le decisioni che ha preso finora il governo", incalza Landini, che prima dell'incontro aveva chiamato "alla piazza".
"C'è la grande necessità di avviare un percorso di mobilitazione unitaria parlando con le persone e spiegando le nostre ragioni e rivendicazioni. La prossima settimana forniremo ogni informazione sulle modalità , sull'articolazione e sulla intensità delle iniziative", dice Sbarra. "Una mobilitazione unitaria è intanto una bella notizia", rimarca Bombardieri. La levata di scudi è partita dopo l'incontro sulla delega fiscale a Palazzo Chigi martedì 14 marzo, quando compatti Cgil, Cisl e Uil hanno dato un giudizio negativo sul metodo e sul merito. Un provvedimento, poi approvato due giorni dopo dal Consiglio dei ministri, che secondo i sindacati va nella direzione sbagliata: bocciano la flat tax perché non rispetta il principio costituzionale della progressività e anche il taglio delle aliquote Irpef perché innanzitutto bisogna tagliare le tasse sui redditi di lavoratori dipendenti e pensionati: il 94% dell'Irpef arriva da loro, insiste Landini. E serve una seria lotta all'evasione: le risorse recuperate potrebbero andare proprio sul taglio del cuneo fiscale di 5 punti già adesso, e non nell'arco della legislatura. Ma sul tavolo ci sono anche gli altri grandi temi aperti: pensioni (con il tavolo ad ora non ripartito per cambiare la legge Fornero e prevedere l'uscita già dai 62 anni o con 41 anni di contributi, tornare alla versione originaria di Opzione donna e costruire una pensione di garanzia per i giovani), salute e sicurezza sul lavoro. Su fisco, pensoni e sicurezza sul lavoro ci sono le piattaforme unitarie di Cgil, Cisl e Uil. E tra le priorità , anche il contrasto all'inflazione con l'aumento dei salari e del potere d'acquisto, rinnovo dei contratti pubblici e privati. Prima dal palco del Congresso e poi anche poco prima del confronto sindacale, Landini rilancia la "battaglia": "Di fronte alle politiche del governo e a provvedimenti che vanno nella direzione sbagliata c'è bisogno di mettere in campo iniziative di mobilitazione. E' il momento di scendere in piazza e dare il senso di come la maggioranza del Paese chieda un cambiamento reale delle politiche economiche e sociali', per 'una primavera di diritti e lavoro'. La Cisl "lavora incessantemente per aprire il dialogo e il confronto con il governo sui tanti dossier da cui dipendono le prospettive di crescita e di sviluppo della nostra comunità nazionale. Speriamo che il governo capisca", afferma Sbarra. Il "governo continua a non dare risposte", dice Bombardieri, sottolineando che "la cosa più importante in questo momento è unire il mondo del lavoro".