Un compromesso (quasi) storico che non accontenterà tutti i repubblicani e i democratici ma sarà positivo per il popolo americano scongiurando il primo default degli Stati Uniti e una crisi di dimensioni globali.
Dopo settimane di serrati negoziati, Joe Biden e Kevin McCarthy sono arrivati ad un'intesa di massima sul tetto del debito che sarà votata mercoledì al Congresso dove dovrà superare l'opposizione dei trumpiani e dei liberal.
"L'accordo è un compromesso, quindi non tutti otterranno quello che volevano. Ma è una buona notizia per gli americani", ha annunciato il presidente Usa poco dopo che la notizia era trapelata sul New York Times. "Eviterà un catastrofico default che avrebbe causato una recessione economica e la perdita di milioni di posti di lavoro", ha sottolineato il presidente. "C'è ancora molto lavoro da fare", ha dichiarato dal canto suo lo speaker repubblicano McCarthy ,"ma ci siamo assicurati che nel budget non ci siano nuove tasse". Al di là delle dichiarazioni a caldo dei due artefici della svolta,, secondo gli analisti l'accordo è un successo per Biden e la sua squadra che sono riusciti a ridimensionare le richieste iniziali del Gran old party.
Il compromesso prevede, infatti, un aumento del debito per i prossimi due anni in cambio di alcuni tagli sull'agenda dell'amministrazione molto lontani dall'obiettivo di 130 miliardi di dollari fissato all'inizio dai repubblicani.
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