Marina e Pier Silvio Berlusconi controllano quote paritetiche di Fininvest del 26,54%, arrivando così a coagulare il 53% dei diritti di voto mentre Barbara, Eleonora e Luigi sommando l'eredità alla quota già detenuta in comune arrivano a detenere il 47 per cento della holding. E' questa la fotografia dell'azionariato dopo la divisione dell'eredità.
LA GALASSIA FININVEST, DA MEDIASET AL MONZA CALCIO
Nel dettaglio, sterilizzato nella conta dei diritti di voto il 2% di azioni proprie, significa che Marina alla quota già detenuta del 7,81% aggiunge l'8,33% della quota cosiddetta 'legittima' e il 10,40% dalla quota disponibile arrivando a detenere il 26,54%; lo stesso calcolo vale per Pier Silvio che arriva ad avere un'identica quota di diritti di voto nella holding (pari al 26,54%).
A Barbara, Eleonora e Luigi che già dividevano in parti uguali una quota del 21,87% va solo la loro parte di 'legittima', ovvero una quota complessiva del 24,99% che porta la partecipazione dei tre fratelli, figli di Veronica, al 47 per cento.
Non essendo quotata va precisato che la legge non prevede (ne tantomeno lo statuto) che ci siano delle minoranze di blocco.Il quorum costitutivo dell'assemblea ordinaria in prima convocazione è "almeno la metà del capitale" (ovvero basterà che siano presenti Marina e Silvio, ndr) e si vota a "maggioranza assoluta del capitale presente".
Per le assemblee straordinarie valgono le disposizioni di legge, in prima convocazione il quorum costitutivo e quello deliberativo è più della metà del capitale, in seconda convocazione il quorum costitutivo è "oltre 1/3 del capitale sociale" e per votare "almeno i 2/3 del capitale presente", con almeno un terzo del voto favorevole per delibere sul cambiamento dell'oggetto sociale, la trasformazione della società, lo scioglimento anticipato, o - tra le altre cose - il trasferimento della sede sociale all'estero.
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