Dalla manovra alle pensioni, dal salario minimo alla giustizia fino ai nodi di Bruxelles da sciogliere in delicato equilibrio: Pnrr, Mes, Patto di stabilità. Sarà un autunno rovente quello che attende il governo tra scadenze da rispettare, cerchi da far quadrare in Europa, confronti su più temi con opposizioni e parti sociali partendo da posizioni, in alcuni casi, davvero antitetiche.
- Manovra e fisco. La prossima Legge di bilancio ruoterà attorno a una priorità per l'esecutivo: il taglio del cuneo fiscale. La sfida è rendere strutturale la sforbiciata del 7% operata nel corso del 2023. Caccia aperta dunque a una decina di miliardi. Un primo confronto tra il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e i suoi omologhi c'è stato, ma è a settembre che Palazzo Chigi dovrà davvero tirare le fila. Sul tappeto anche una prima attuazione della riforma fiscale, con le modifiche alle aliquote Irpef, il concordato biennale preventivo per gli autonomi, una sforbiciata agli sconti fiscali, l'imposta minima sulle multinazionali.
- Salario minimo. Mentre bolle in pentola l'iniziativa del Cnel, voluta dalla presidente del Consiglio dopo il faccia a faccia con le opposizioni, il dossier tornerà in Assemblea a fine settembre dopo la sospensiva di 60 giorni approvata dalla Camera lo scorso 3 agosto. Sul piede di guerra le opposizioni che hanno annunciato di aver raccolto già 200mila firme.
- Pensioni. Governo e parti sociali si confrontano da mesi. Le distanze restano. Già in programma due appuntamenti il 5 e il 18 settembre. L'esecutivo lavora sulla flessibilità in uscita con l'obiettivo di confermare quota 103 anche per il 2024 e, insieme, estendere le categorie dell'Ape sociale. Poi c'è da fare i conti con l'inflazione. E servono risorse: circa 14 miliardi per adeguare tutte le pensioni. Non soddisfatti, finora, i sindacati che tra le varie richieste spingono per il ripristino di Opzione Donna con i requisiti originari.
- Dl Omnibus. Sarà questo il vero garbuglio parlamentare. Dalla tassazione degli extraprofitti delle banche al caro-voli, passando per le misure sull'incremento dei taxi, il decreto licenziato dal Consiglio dei ministri il 7 agosto andrà incontro a una raffica di emendamenti che affolleranno le scrivanie delle commissioni. Tutte le categorie coinvolte premono infatti per operare modifiche e il governo ha aperto a qualche correttivo.
- Pnrr. Incassato l'ok di Bruxelles sulla terza rata gli occhi sono adesso puntati sul progetto di rimodulazione del Piano che il governo ha trasmesso alla Commissione europea. Il Pnrr rivisto e corretto contiene 144 proposte di modifiche, tra progetti e riforme, integrato con gli interventi del programma per la transizione energetica RepowerEu.
- Mes e Patto di stabilità. Nella visione del governo questi dossier, insieme al Pnrr, sono parte di un unico pacchetto. Ed è qui che gli equilibri si fanno più delicati. In Parlamento si tornerà sul Mes a novembre, dopo la sospensiva decisa all'inizio di luglio, quando ci sarà da riannodare il filo della ratifica, la cui scadenza è fissata per il 31 dicembre. L'Italia è l'unico Paese dell'Eurozona a non aver ancora provveduto. Parallelamente il governo sarà impegnato in ampie interlocuzioni europee per la riforma del Patto di stabilità.
- Giustizia. La ripresa dei lavori parlamentari vedrà, tra le priorità, la riforma della giustizia. Il ddl Nordio è stato incardinato in II commissione al Senato, dove verrà esaminato in sede referente e dovrà ricevere i pareri di Affari costituzionali, Difesa e Bilancio. Il percorso però non appare semplice per un disegno di legge che continua a far discutere la politica.
- Energia. Con gli stoccaggi italiani oltre il 90% e quelli europei all'89,9% l'inverno fa meno paura. Ma restano le tensioni sul prezzo, l'avvio e il consolidamento di nuovi canali di approvvigionamento, le sfide della transizione energetica.
- Tim. Con la discesa in campo del Mef, che acquisirà una quota del 20% al fianco del fondo Usa Kkr, la Netco di Tim potrebbe vedere la luce entro la fine dell'anno. Ma tutti i passaggi sono ancora da definire e resta aperto il nodo Vivendi e il ruolo che avrà Cdp che possiede anche Open Fiber insieme al fondo Macquarie.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA