Nel secondo trimestre dell'anno prosegue la crescita su base annua del numero di occupati (+395 mila, +1,7% rispetto al secondo trimestre 2022). Rispetto al primo trimestre, aumentano di 129mila unità (+0,6%), a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+130 mila, +0,8%) e degli indipendenti (+23 mila, +0,5%) che ha più che compensato il calo dei dipendenti a termine (-25 mila, -0,8% in tre mesi). Lo comunica l'Istat.
Nel secondo trimestre dell'anno, il tasso di disoccupazione scende al 7,6% (-0,3 punti sul trimestre precedente). Lo comunica l'Istat nella nota sul mercato del lavoro. Diminuiscono sia i disoccupati (-64 mila, -3,2% in tre mesi), sia gli inattivi di 15-64 anni (-66 mila, -0,5%). Il tasso di inattività 15-64 anni cala al 33,5% (-0,1 punti).
Nel secondo trimestre dell'anno, l'input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, e il Pil "mostrano una contrazione in termini congiunturali, pur
rimanendo in aumento in termini tendenziali". Lo sottolinea l'Istat indicando che l'input di lavoro ha registrato, dopo nove trimestri di espansione, una contrazione dello 0,5% rispetto al trimestre precedente; rispetto al secondo trimestre 2022 si osserva invece un aumento dell'1,3%. Il Pil, ricorda l'Istat, è diminuito dello 0,4% rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,4% rispetto al secondo trimestre 2022.
Nel secondo trimestre il tasso di occupazione delle donne sale a 52,6% (+1,2 punti in un anno), mostrando una crescita ininterrotta dal secondo trimestre 2021. Ciononostante, il livello di occupazione femminile in Italia è inferiore a quello di tutti gli altri paesi dell'Ue: lo indica
l'Istat, aggiungendo che nel 2022 il tasso di occupazione è di 13,8 punti inferiore a quello medio europeo, distanza che è aumentata rispetto al pre-pandemia (nel 2019 era a 12,7 punti). I cui effetti hanno ampliato anche la distanza tra i tassi femminili e maschili, salita da 17,5 punti nel secondo trimestre 2019 a 18,1 punti nel secondo 2023.
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