"I parametri di bilancio che l'Europa
si è data non si parlano con quelli della Nato. A livello
europeo l'Italia si sta battendo perché le spese per la
Sicurezza vengano stralciate dal calcolo del deficit.
L'occasione è quella giusta: il prossimo anno, la Commissione
europea dovrebbe discutere con gli Stati membri la riforma del
Patto di Stabilità e Crescita della Ue", evidenzia il presidente
di Leonardo, Stefano Pontecorvo, intervenendo alla conferenza
'Nato 2023. Balancing priorities after the Vilnius Summit',
organizzata dalla Nato Defense College Foundation.
"Sono ottimista di natura", aggiunge: "Mi sembra che a
livello europeo sia in atto una profonda trasformazione del
pensiero unitario. Una trasformazione che apprezzo. Si sta
abbandonando, a mio parere, il dogmatismo per far spazio al
pragmatismo. Sarà senz'altro un processo lento, ma inevitabile".
E "ad imporlo - prosegue - è il processo in atto negli altri
Paesi. La Cina ha speso nel 2022, 292 miliardi di dollari: il
4,2% in più rispetto al 2021, ma il 63% rispetto al 2013. La
Russia, in un solo anno, l'ultimo, ha aumentato la propria spesa
militare del 9,2%. Per avere un termine di paragone con
l'Europa, nel 2022 la spesa militare del Continente è aumentata
del 13% rispetto al 2021 ed ha toccato livelli della Guerra
fredda. Ma l'incremento rispetto al 2013 è stato del 30%: la
metà della Cina".
Il presidente di Leonardo avverte che "il sistema di
sicurezza europeo ha bisogno di importanti investimenti nel
prossimo futuro: vuoi per riequilibrare il rapporto con gli
Stati Uniti vuoi perché non sappiamo da dove arriveranno le
minacce future. La Sicurezza ha tempi di reazione rapidi, anche
perché le minacce sono multilivello ed a queste minacce bisogna
predisporre risposte multilivello. E sarebbe necessaria anche un
po' più di lungimiranza e visione da parte delle autorità
europee".
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