La sentenza della Corte di Appello
di Milano nel processo sui derivati Mps "fa giustizia e chiude
una triste e penosa vicenda durata dieci anni" anche se "resta
la profonda amarezza di essere stato condannato in primo grado
per reati che la sentenza di appello ha dichiarato essere
inesistenti, dopo aver servito la banca e indirettamente il
Paese nel pieno rispetto delle leggi e dei principi morali che
hanno sempre indirizzato i miei comportamenti". Lo afferma l'ex
amministratore delegato di Mps, Fabrizio Viola, commentando la
sentenza che lo ha assolto in secondo grado.
"Purtroppo, questa amarezza mi accompagnerà per il resto
della vita nella consapevolezza che i danni soprattutto
reputazionali subiti non me li restituirà nessun tribunale".
Viola si è detto "felice per la banca che potrà beneficiare
di questa sentenza per completare il suo percorso di risanamento
e di rilancio" ed ha espresso il suo apprezzamento per "la
professionalità e l'indipendenza dimostrata dalla Corte di
appello di Milano".
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