A tre giorni dal Natale migliaia di lavoratori del commercio e del turismo sono scesi in piazza da Nord a Sud della Penisola per chiedere il rinnovo di un contratto, scaduto in media da più di 3 anni, per oltre 5 milioni di addetti.
A proclamare l'agitazione sotto lo slogan "Il contratto ci spetta!" i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs che hanno organizzato sciopero e cortei in varie città, da Milano, a Bologna a Roma a Napoli a Palermo e Cagliari.
Nella capitale il corteo è partito da Piazza Esquilino per poi percorrere via Cavour, quindi uscire su via dei Fori Imperiali, attraversare Piazza Venezia e terminare a Piazza Santi Apostoli dove ad attenderlo c'era il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri. "Siamo qui per un'ulteriore richiesta di rinnovare i contratti, c'è l'esigenza di recuperare il potere di acquisto e di dare la possibilità a questi lavoratori di avere una risposta rinnovando i contratti, si parla di un grande periodo per il turismo per i servizi, bene che sia così ma è bene anche dare risposta a chi quei servizi li fa funzionare. Abbiamo contratti scaduti da 2-3 anni", ha detto Bombardieri, criticando duramente la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, e il governo in generale.
"Vorrei che la Santanchè avesse rispetto per i lavoratori, che non cita mai, e vorrei che la politica avesse rispetto dei lavoratori" perché "questo governo e molti dei ministri di questo governo non ce l'hanno", ha attaccato Bombardieri.
Alla manifestazione di Milano ha invece partecipato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. "La giornata di oggi è molto importante perché non è solo la lotta dei lavoratori del commercio e del turismo, c'è un'emergenza salariale che riguarda tutto il Paese e per quello che ci riguarda noi siamo qui a sostegno dei lavoratori del turismo, del commercio e dei servizi, ma il messaggio che vogliamo dare è che il 2024 deve essere l'anno del rinnovo dei contratti nazionali", ha detto Landini, avvertendo che "se questo non avviene siamo pronti a una mobilitazione che sostenga tutte le categorie".
E sui social il leader della Cisl, Luigi Sbarra, ha denunciato come "inaccettabile" il fatto che il contratto sia scaduto da "ben quattro anni". "Le associazioni datoriali non possono fare orecchie da mercante: devono assumersi le loro responsabilità, aprendo alle richieste precise dei sindacati di categoria", ha sottolineato Sbarra.
E tra le associazioni datoriali Confcommercio e Federdistribuzione si dicono pronte a far ripartire il confronto. "Dopo le feste siamo sicuri che ripartiremo tutti con l'obiettivo di poter traguardare al più presto il tanto atteso rinnovo contrattuale, consapevoli che le distanze che hanno caratterizzato il recente conflitto non sono poi così insormontabili", ha detto la vice presidente di Confcommercio con delega al lavoro e alla bilateralità Donatella Prampolini Manzini. Mentre Federdistribuzione attende di poter "riprendere al più presto la trattativa" e poter giungere "nel più breve tempo possibile al rinnovo del Contratto", con "soluzioni equilibrate sia per i lavoratori che per le imprese del settore".
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