Legambiente in "uno speciale della
campagna Unfakenews 'Città 30' smonta le principali cinque fake
news circolate in questi giorni sul limite dei 30 chilometri
orari" applicato a Bologna e "sul modello Città 30" rispondendo,
così, al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti "che ha
definito la misura una scelta non ragionevole".
L'associazione ambientalista in una nota sintetizza che "non
è vero che andare a 30 km/h o a 50 km/h è la stessa cosa in
termini di sicurezza stradale, la scienza ci dice ben altro. Non
è vero che con la città 30 'i problemi, soprattutto per i
lavoratori, rischiano di essere superiori ai benefici per la
sicurezza stradale'. Non è vero che a 30 km/h si impiega più
tempo a spostarsi e che si inquina di più. Non è vero che per
salvare vite basta inasprire pene per chi abusa di sostanze e
alcool. È staticamente accertato che nei casi di incidenti
mortali una delle cause è dovuta all'elevata velocità".
"Le polemiche di questi giorni accompagnate anche da tante
fake news - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di
Legambiente - sono del tutto sterili. Sulle strade italiane si
registra un morto ogni tre ore e un ferito ogni 2,5 minuti e il
50% delle vittime sono pedoni e ciclisti, un'emergenza da codice
rosso su cui bisogna al più presto intervenire. Il modello delle
Città 30 è una rivoluzione importante che mette al centro la
riduzione della velocità e che deve essere accompagnata da
campagne di informazione e sensibilizzazione. Al ministro Matteo
Salvini chiediamo di non fare campagna elettorale su un tema
così importante", conclude Ciafani chiedendo che il modello
città 30 trovi ampia diffusione e di approvare il nuovo Codice
della strada e stanziare maggiori risorse per il fondo nazionale
per il trasporto pubblico locale.
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