Salta l'approvazione in Consiglio Ue della direttiva europea sulla due diligence aziendale, voluta per introdurre una responsabilità delle imprese nella violazione dei diritti dei lavoratori, dell'ambiente e dei diritti umani, anche rispetto ai fornitori.
Il testo di compromesso finale è stato sottoposto all'approvazione degli ambasciatori dei 27 al Coreper, comunica la presidenza belga del Consiglio Ue, ma è mancata la maggioranza qualificata necessaria. La situazione verrà ora riconsiderata. L'Italia, da quanto trapela da fonti diplomatiche, si è astenuta.
Alla votazione tra gli ambasciatori dei 27 a Bruxelles sulla direttiva sulla responsabilità sociale delle imprese, o due diligence aziendale, sono stati undici da quanto si apprende gli Stati membri che si sono esplicitamente astenuti: oltre a Italia e Germania, anche Bulgaria, Slovacchia, Ungheria, Lussemburgo, Estonia, Finlandia, Lituania, Cechia, Malta. La Svezia ha espresso voto contrario. La Finlandia ha chiesto un emendamento, che equivale a non approvare il testo presentato, mentre l'Austria ha espresso una riserva dichiarando di non potersi esprimere oggi (di fatto è una astensione).
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