UN Women, l'unità delle Nazioni
Unite dedicata all'uguaglianza di genere e all'emancipazione
delle donne, ha condotto con il supporto di Fondazione Vodafone
la prima ricerca sul sostegno che le aziende che fanno parte del
FTSE 100 offrono ai propri dipendenti che subiscono violenze e
abusi domestici: accordi di lavoro flessibile, congedi
retribuiti, sostegno economico e psicologico, ad esempio.
I risultati, si legge in una nota, evidenziano come le
grandi aziende considerino la violenza domestica un tema su cui
intervenire concretamente sia per supportare le dipendenti in
momenti di rischio e difficoltà, sia affinché la violenza di
genere non sia un ostacolo all'empowerment femminile o alla
carriera. Un altro obiettivo è quello di diffondere queste buone
pratiche, auspicando che anche altre aziende possano seguire
l'esempio.
Il rapporto intitolato "Small Steps, Big Difference"
(Piccoli passi, grandi differenze) ha coinvolto 22 aziende
quotate (che impiegano oltre 1,6 milioni di persone, il 43%
delle quali sono donne). L'82% delle aziende intervistate offre
supporto, significa anche accordi di lavoro flessibili e congedi
come strumenti per aiutare le persone a sfuggire alla violenza
quando si verifica, senza perdere il loro lavoro. Il 53%
fornisce anche un supporto preventivo, ad esempio
sensibilizzando i dipendenti sul rischio e sull'impatto della
violenza domestica e degli abusi. Il 41% fornisce un supporto a
lungo termine per sostenere l'indipendenza economica dei
dipendenti, anche attraverso un sostegno finanziario e una
protezione temporanea contro il licenziamento. Il 23% delle
aziende ha formato i dirigenti e i professionisti delle risorse
umane per riconoscere e rispondere ai dipendenti vittime di
abusi domestici.
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