Con una variazione dell'assetto
azionario di Poste Italiane "non cambia" il ruolo di Poste nè la
strada tracciata con il nuovo piano strategico al 2028. L'a.d.
di Poste Italiane lo ribadisce, in audizione in Commissione
comunicazioni al Senato, rispondendo a domande sul Dpcm che
prevede la cessione di una quota della partecipazione pubblica
nell'azionariato dell'azienda.
"Ricadute? Nessuna", sottolinea Del Fante rispondendo ad una
domanda in particolare sul rischio di chiusura di uffici postali
o di condizionamenti nella politica per le acquisizioni.
"L'elefante nella stanza è: cambia qualcosa con la vendita di
altre azioni sul mercato oppure no? La privatizzazione è stata
fatta nel 2015, e l'azienda è già quotata. Io risponderei così,
in maniera molto diretta e chiara: assolutamente no". Ogni
scelta per le strategie di Poste "dipende solo ed esclusivamente
dal management dell'azienda e dalle indicazioni che il
management ha dall'azionista".
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