Borse europee in profondo rosso in
prossimità di metà seduta, con gli investitori preoccupati per
le tensioni Medio Oriente, per le incertezze sulla crescita
cinese e per il possibile rinvio del taglio dei tassi, almeno
negli Usa.
Milano (-1,8%) indossa la maglia nera davanti a Londra
(-1,5%), Francoforte (-1,4%) e Parigi (-1,3%). In lieve calo
anche i future su Wall Street mentre sono fiacchi anche i bond,
con il rendimento del Btp in rialzo di due punti base, al 3,89%,
mentre lo spread con il Bund si allarga di un punto base, a
quota 144.
Non ha rianimato i listini neppur l'indice Zew sulle
aspettative degli investitori tedeschi, salito ad aprile oltre
le attese, mentre l'inflazione italiana è cresciuta meno del
previsto, confortando le aspettative per un taglio dei tassi in
Europa a giugno. In una giornata in cui stanno parlando diversi
componenti della Fed e della Bce, gli occhi sono puntati su
quanto dirà in serata il governatore della Fed, Jerome Powell,
in una discussione con il suo collega della banca del Canada,
Tiff Macklem.
I venti di guerra e le tensioni geopolitiche surriscaldano i
prezzi del gas in Europa (+5% a 32,7 euro), che azzerano i
ribassi accumulati dall'inizio del 2024, mentre è fiacco il
petrolio (-0,3%), con il Brent che scende appena sotto i 90
dollari al barile.
A Piazza Affari scivolano Stellantis (-3,5%), Finecobank
(-3%), Stm (-2,7%), Prysmian (-2,6%), Interpump (-2,5%) e
Popolare di Sondrio (-2,4%) mentre tengono Amplifon (+0,03%) e
Campari (+0,02%).
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