Restano fra i più alti d'Europa i
costi del credito al consumo in Italia dove peraltro rappresenta
una larga fetta sul totale dei prestiti. Dall'analisi della
Fondazione Fiba di First Cisl, condotta su dati Bce, il tasso
Taeg (l'indice comprensivo dei costi a carico del consumatore)
"sulle nuove operazioni a maggio registra una nuova crescita,
attestandosi al 10,66%
contro il 10,59% toccato ad aprile". "Comprare a rate conviene
meno che nel resto dei principali Paesi europei" rileva lo
studio secondo "cui nell'area euro il Taeg è passato da 8,58% a
8,69%. Anche tra gli altri grandi Paesi si conferma la tendenza
al rialzo: sia Germania (da 8,34% a 8,46%) che Francia (da 6,76%
a 6,82%) fanno registrare aumenti a maggio"
Per il segretario generale della First Cisl Riccardo
Colombani "la situazione di indebitamento complessivo della
famiglie italiane è più
bassa della media delle famiglie europee, ma desta
preoccupazione il trend ultradecennale di rialzo del credito al
consumo, soprattutto per il livello dei
tassi annui effettivi globali, più alti di quasi il 2% della
media europea e di quasi il 4% rispetto alle famiglie francesi".
Dall'analisi dei dati Colombardi evidenzia come "crescano i
volumi, nonostante il calo complessivo dei prestiti alle
famiglie, e
rimangono molto alti i tassi effettivamente praticati,
nonostante le aspettative di riduzione dei tassi da parte della
Bce. È opportuno uno sguardo attento e
responsabile riguardo ai prestiti legati alla cessione del
quinto, soprattutto quando correlati al consumo, che potrebbero
rappresentare" conclude
Colombani.
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