E' "una tecnologia in grado di
rendere smart e attivi i dispositivi di protezione individuale
ad oggi passivi come ad esempio guanti e caschetti", spiega
Lombardi svelando che il sistema si basa su "un polimero sciolto
in soluzione acquosa - che può essere 'stampato' su qualsiasi
tessuto senza alterarne le caratteristiche, e che fa sì che una
maglietta possa diventare un sensore in grado di registrare e
trasmettere i parametri vitali senza fili conduttivi".
Il docente di medicina del Lavoro dell'Università di Bologna
e direttore di Medicina del Lavoro del Policlinico di
Sant'Orsola, Francesco Saverio Violante, ha parlato di "una
giornata importante per focalizzarci sul ruolo che la tecnologia
può avere per fare quel passo in più per la tutela dei
lavoratori" e ricordato che "abbiamo un'organizzazione della
sorveglianza sanitaria dei lavoratori che sta per compiere 100
anni" ed è basata su visite periodiche mentre con questa
tecnologia la salute è monitorata anche nel periodo tra i
controlli. "Questo cambia il paradigma della tutela della
salute, aprendo scenari interessanti", osserva il professore.
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