Continua ad essere tribolato il
rapporto tra X di Elon Musk e gli inserzionisti pubblicitari,
sempre più preoccupati di veder associato il nome dei propri
brand ai contenuti controversi e alle polemiche che ruotano
attorno alla gestione del social media da parte del suo
controverso proprietario, che l'ha rilevata per 44 miliardi di
dollari nel 2022.
Secondo il rapporto annuale Media Rections di Kantar,
multinazionale britannica che si occupa di analisi e dati al
servizio del marketing, la fiducia degli inserzionisti nell'ex
Twitter "è diminuita significativamente lo scorso anno, sulla
spinta delle preoccupazioni per la sicurezza del brand e la
scarsa percezione di cui gode in tema di innovazione e fiducia".
Lo studio, che analizza l'evoluzione del panorama dei media,
si basa sull'intervista di circa 18 mila consumatori in 27
mercati e 1.000 esperti di marketing e riferisce che YouTube
resta la piattaforma preferita per gli inserzionisti mentre i
consumatori mettono al primo posto ex equo Amazon e TikTok.
Secondo il report di Kantar il 26% degli inserzionisti
intende ridurre gli investimenti su X nel 2025, in quella che
rappresenta "la più grande flessione mai registrata da una
grande piattaforma globale di annunci pubblicitari". La fiducia
nella pubblicità su X, "storicamente bassa, è diminuita
ulteriormente sotto la leadership di Elon Musk, dal 22% nel 2022
al 12% nel 2024", afferma Kantar. Solo il 4% degli operatori di
marketing ritiene che le inserzioni su X garantiscano "la
sicurezza del brand", a fronte del 39% di Google, mentre la
piattaforma "non rientra nella top ten globale per la fiducia e
per la percezione di quanto sia innovativa la pubblicità".
"Gli inserzionisti hanno spostato le loro spese di marketing
lontano da X per diversi anni. La forte accelerazione di questa
tendenza negli ultimi 12 mesi fa sì che al momento un'inversione
di rotta sembri improbabile. Gli esperti di marketing sono
custodi del marchio e devono fidarsi delle piattaforme che
utilizzano. X è cambiato così tanto negli ultimi anni e può
essere imprevedibile da un giorno all'altro: è difficile
sentirsi sicuri della sicurezza del proprio marchio in
quell'ambiente", ha commentato Gonca Bubani di Kantar.
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