Il piano del Governo di puntare
sulla formazione professionale ha vinto le resistenze delle
famiglie italiane, le classi degli istituti tecnici sono piene e
a cascata "è in riduzione il numero dei giovani che non studiano
e non lavorano (i 'neet' Not in Education, Employment, or
Training) e in aumento la componente femminile lavorativa,
prendendo un ruolo attivo nel mondo del lavoro e della società".
E' il quadro disegnato dal ministro del Lavoro Marina Calderone
parlando alla platea del Forum Teha nella terza giornata di
lavori dedicata all'Agenda per l'Italia.
"I percorsi formativi hanno diretta corrispondenza con le
esigenze del mondo delle imprese" riprende il discorso Calderone
dopo due giorni in cui il tema della formazione, in particolare
con l'introduzione dell'IA, è stato ribadito come un urgenza da
parte degli imprenditori.
"Il nostro sforzo è stato far capire che non si tratta di una
formazione di serie C ma un modo per i giovani di esprimere i
propri talenti. I numeri parlano: la formazione professionale
sta diventando un elemento importante, in un anno i ragazzi che
frequentano l'IeFP (istruzione e formazione professionale
regionale) sono cresciuti del 157% e al sud del 340%, c'è un
inversione di tendenza".
"Abbiamo l'imperativo di dover potenziare questo canale di
formazione.
È anche una risposta a quello avvenuto durante la pandemia
quandoc'è stato un rattrappimento delle voglie e dei desideri
dei giovani di mettersi in gioco. Oggi c'è un cambio di
mentalità, anche se - non manca di sottolinearlo il ministro del
Lavoro - c'è la richiesta e un'attenzione a fare del lavoro una
parte della vita e non tutta la vita".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA