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Lagarde: 'I tassi Bce restano restrittivi finché sarà necessario'

Lagarde: 'I tassi Bce restano restrittivi finché sarà necessario'

La Bce taglia il tasso di 0,25 punti e sui depositi cala al 3,50%

ROMA, 12 settembre 2024, 16:54

Domenico Conti

ANSACheck
Lagarde, il taglio da 0,25 punti deciso all 'unanimità © ANSA/AFP

Lagarde, il taglio da 0,25 punti deciso all 'unanimità © ANSA/AFP

La Bce "resta determinata ad assicurare il ritorno dell'inflazione all'obiettivo (del 2%, ndr) in modo tempestivo": per questo "manterremo i tassi a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario a questo scopo". Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde durante la conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio direttivo che ha tagliato i tassi. "Non ci impegniamo verso alcun percorso dei tassi d'interesse", ha detto Lagarde.

La Bce ha deciso di tagliare il tasso di 25 punti base: quello sui depositi passa da 3,75% a 3,50%, quello sui rifinanziamenti principali, per l'aggiustamento tecnico causato dal nuovo quadro operativo, scende al 3,65% dal 4,25% e per lo stesso motivo il tasso sui prestiti marginali cala a 3,90% dal 4,50%.

Con il secondo taglio dei tassi la Bce si disfa della stretta monetaria iniziata durante la crisi energetica del 2022-2023. Ma se il tasso sui depositi - da anni quello di riferimento per il costo del denaro - è sceso di 25 punti base, con la riunione di giovedì entra in vigore il nuovo regime con cui la Bce orienta la politica monetaria. Con il risultato che il tasso sui rifinanziamenti alle banche scenderà di 60 punti base: 25 dei quali di riduzione del costo del denaro, e 35 a causa di un aggiustamento tecnico previsto del nuovo 'quadro operativo' annunciato dalla Bce a marzo.

La Bce conferma la sua stima sull'inflazione nell'area euro per il 2024, mantenendola al 2,5% indicato a giugno. Per il 2025 la stima resta al 2,2% previsto a giugno. La stima rimane al 1,9% di giugno per il 2026. In un comunicato, la Bce spiega che l'inflazione "dovrebbe tornare ad aumentare nell'ultima parte di quest'anno, anche perché i precedenti bruschi ribassi dei prezzi dell'energia non incideranno più sui tassi calcolati sui dodici mesi", e poi "diminuire fino a raggiungere il nostro obiettivo nella seconda metà del prossimo anno".

La Bce "tipicamente non commenta su singoli istituti bancari" e la vigilanza unica "farà quello che deve fare in piena indipendenza". Ma "le fusioni bancarie transfrontaliere sono auspicate da molte autorità, e sarà interessante vedere gli sviluppi nelle prossime settimane" ha aggiunto Lagarde interpellata sull'acquisto di un pacchetto di azioni di Commerzbank da parte di Unicredit. "Siamo fiduciosi che i vertici di Unicredit e Commerzbank saranno del tutto consapevoli dei requisiti di regolamentazione" quanto alle soglie di capitale azionario che richiedono autorizzazioni.

LA CONFERENZA STAMPA

 


    Passata l'estate per valutare il quadro macroeconomico, per la Banca centrale europea i dati sembrano convergere verso un raffreddamento sostenibile - la condizione posta dalla presidente Christine Lagarde per poter tagliare - dell'inflazione vicino al target del 2%. Guardando alle economie più deboli, come quella tedesca, il rischio è che mantenere i tassi agli attuali livelli possa innescare una recessione.
    Persino tornare a un'inflazione cronicamente sotto il 2%.


    Rispetto al quadro prudente tracciato dal capo economista Bce Philip Lane a Jackson Hole il mese scorso, nel frattempo l'inflazione è rallentata al 2,2%, ai minimi di tre anni.
    Persino il 'falco' tedesco Joachim Nagel ha aperto a un taglio dei tassi a settembre. Il membro del comitato esecutivo Piero Cipollone avverte che mantenere troppo a lungo l'attuale politica restrittiva rischia di avere pesanti ricadute sulla crescita.


    Dopo il taglio da 25 punti base deciso a giugno, dunque, la Bce taglia dello stesso ammontare, poi ancora a dicembre e con cadenza trimestrale nel corso del 2025. Salvo sorprese in negativo dell'inflazione, che potrebbero aprire alla possibilità di tagli più frequenti: su questo le parole di Lagarde potrebbero fornire indizi giovedì. Notizie che hanno sostenuto le Borse, anche se oggi i guadagni sono temperati (e per Milano e Parigi annullati: -0,12% e -0,14%) dall'inflazione di fondo negli Usa ancora al 3,2%, che mette a rischio l'atteso un taglio dei tassi da mezzo punto da parte della Fed al meeting del 17-18 settembre.


    La lettura dei tassi Bce, giovedì, sarà complicata dall'arrivo del nuovo 'operational framework'. Dopo oltre un decennio di liquidità fornita alle banche acquistando massicciamente bond con il 'quantitative easing', con una liquidità passata da zero agli attuali oltre 3.000 miliardi di euro, la Bce a marzo 2023 ha iniziato a dismettere quei titoli. Ora punta a tornare a un sistema in cui l'approvvigionamento bancario avviene principalmente sul mercato monetario. Per evitare che questo ritorno alla normalità provochi scossoni sui tassi di mercato, a marzo (ma con entrata in vigore a settembre) il consiglio direttivo ha deciso di restringere il 'corridoio' con cui guida il costo del denaro: il differenziale fra il tasso sui rifinanziamenti principali (quello che fa da 'tetto' ai tassi interbancari, oggi al 4,25%) e il tasso con cui la Bce remunera i depositi overnight delle banche (quello che fa da 'pavimento', di fatto il tasso di riferimento, oggi al 3,75%), dall'attuale mezzo punto viene ridotto a 0,15 punti percentuali. Con la conseguenza che se giovedì la Bce, come atteso, taglierà i tassi di 0,25, il tasso sui depositi scenderà di un quarto di punto al 3,5%, ma quello sui rifinanziamenti principali di ben 0,6 punti, passando improvvisamente dal 4,25% al 3,65%. Un maxi-taglio solo apparente: ciò che conta per il costo del denaro è il tasso sui depositi, che dovrebbe scendere di un quarto di punto.   

Milano e l'Europa tengono con discorso Lagarde

Piazza Affari e i mercati azionari europei limano i rialzi con l'avvio del discorso della presidente della Bce Christine Lagarde e il taglio dei tassi da parte di Francoforte secondo le stime della vigilia: la Borsa migliore resta Amsterdam che sale dell'1,1%, con Madrid in crescita di un punto percentuale e Francoforte dello 0,8%. Milano cresce dello 0,6%, sulla stessa linea di Londra e Parigi. Con le stime sull'inflazione e il Pil della Bce, si conferma un clima tranquillo per i titoli di Stato: lo spread tra Btp e Bund a 10 anni rimane calmo attorno ai 140 punti base. Euro in leggero rialzo sul dollaro a quota 1,102. In Piazza Affari sempre molto bene Tim (+6%) promossa da Bofa che ha ribadito il giudizio 'buy' e ha alzato il prezzo obiettivo a 0,34 euro, con Unicredit in aumento del 2,5% dopo l'operazione su Commerzbank. Sulla stessa linea il rialzo di Banco Bpm che potrebbe essere coinvolta nell'assestamento del settore europeo. Deboli Stellantis ed Hera, che cedono comunque meno di un punto percentuale.

Asia brillante, scommessa su Bce e Fed, Tokyo +3,41%

Listini di borsa brillanti in Asia e nel Pacifico in vista della decisione della Bce sui tassi attesa per oggi e sulla scommessa di un taglio da parte della Fed la prossima settimana, dopo i dati sull'inflazione Usa della vigilia. La migliore è stata Tokyo (+3,41%)

Bce: Tajani, 'lo 0,25 è troppo poco, serviva più coraggio' ++ 
'Va riformata, non dobbiamo cedere ai capricci rigoristi' 
ROMA 
"Mi aspettavo una scelta più coraggiosa da parte della Bce, 0,25 è troppo poco. Dobbiamo puntare sulla crescita e l'inflazione è in calo. La Bce deve poter fare di più. Credo che si debba modificare il Trattato che istituisce la Bce che non può essere solo guardiana dell'inflazione, deve poter governare la moneta per sostenere la crescita. Da un punto di vista monetario si deve poter fare di più. Se il costo del denaro è eccessivo, ed è eccessivo, non c'è motivo per tagliare solo lo 0,25. Non dobbiamo cedere a capricci rigoristi, anche quello della Germania. La Bce deve avere più coraggio. Ed è indispensabile una sua riforma". A dirlo è il ministro degli Esteri Antonio Tajani al Senato.  
BSA/ S0A QBXB

Tajani, 'lo 0,25 è troppo poco, serviva più coraggio'

 "Mi aspettavo una scelta più coraggiosa da parte della Bce, 0,25 è troppo poco. Dobbiamo puntare sulla crescita e l'inflazione è in calo. La Bce deve poter fare di più. Credo che si debba modificare il Trattato che istituisce la Bce che non può essere solo guardiana dell'inflazione, deve poter governare la moneta per sostenere la crescita. Da un punto di vista monetario si deve poter fare di più. Se il costo del denaro è eccessivo, ed è eccessivo, non c'è motivo per tagliare solo lo 0,25. Non dobbiamo cedere a capricci rigoristi, anche quello della Germania. La Bce deve avere più coraggio. Ed è indispensabile una sua riforma". A dirlo è il ministro degli Esteri Antonio Tajani al Senato.

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