/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Meloni: 'Fiduciosa sulla crescita, +1% a portata di mano'. Orsini: 'Servono scelte coraggiose'

Meloni: 'Fiduciosa sulla crescita, +1% a portata di mano'. Orsini: 'Servono scelte coraggiose'

Il presidente di Confindustria: 'Le sfide da affrontare per l'Unione dei 27 sono ciclopiche'

ROMA, 18 settembre 2024, 12:43

Redazione ANSA

ANSACheck
La premier Meloni - RIPRODUZIONE RISERVATA

La premier Meloni - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Se l'Europa deve cambiare marcia anche l'Italia è chiamata a nuove scelte coraggiose", avverte il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che nella sua relazione all'assemblea annuale mette in primo piano anche la "sfida sociale", l'esigenza di puntare su "poche e chiarissime priorità" con "tre direttrici: competitività, produttività" ma anche "comunità". E spiega: "La terza per me significa dare senso sociale, valore e dignità alle altre due".

L'Assemblea di Confindustria

La relazione di Confindustria

"La contrazione dell'industria italiana" richiede "una vera e propria responsabilità collettiva, di tutti i soggetti sociali e politici del nostro Paese" per "realizzare un deciso balzo avanti della produttività italiana". Ed in Europa è ora "vitale" un "cambio di passo sulla competitività", ha spiegato il presidente di Confindustria.

Piano strutturale di bilancio, ha aggiunto, "ci aspettiamo includa quelle riforme e quegli investimenti che sono assolutamente necessari. Bisogna prevedere serie politiche industriali e rilevanti incentivi agli investimenti, la risposta al post Pnrr", come "la spinta che ci deve dare Industria 5.0. Altrimenti rischiamo lo stallo o, addirittura, un passo indietro". "Dobbiamo definire le priorità, e far convergere le risorse disponibili - aggiunge -, immaginando una cornice pluriennale di finanziamenti pubblici e privati per difendere e potenziare le filiere industriali strategiche".

"Noi e i sindacati abbiamo tanto da fare insieme, e noi siamo pronti ad avviare un confronto", ha detto Orsini indicando tra i temi quello dei contratti. "Come alcuni sembrano non voler ricordare, Confindustria prevede nelle sue qualifiche contrattuali retribuzioni ben più elevate del salario minimo per legge. Noi difendiamo il principio che il salario, in tutte le sue componenti, si stabilisca nei contratti, nazionali e aziendali, trattando con il sindacato". A cui, rilancia, "diciamo che è tempo di un'azione comune per contrastare i troppi contratti siglati da soggetti di inadeguata rappresentanza. È tempo di unire le forze".

"Le sfide da affrontare per l'Unione dei 27 sono ciclopiche", secondo Orsini. "Ci conforta che il rapporto del presidente Mario Draghi abbia riportato con profondità e completezza le istanze delle nostre imprese, su cui da tempo richiamiamo l'attenzione". E sottolinea la "necessità vitale del cambio di passo dell'Europa sulla competitività, in riferimento alle politiche industriali che grandi Paesi come Usa e Cina stanno adottando, senza farsi trascinare da politiche ambientali autolesionistiche".

Meloni all'Assemblea di Confindustria, i punti affrontati dalla premier

"Sono fiduciosa che si possa fare qualcosa di meglio rispetto alle previsioni della Commissione: continuo a ritenere che il +1% del Pil sia a portata di mano soprattutto dopo i primi due trimestri, ogni trionfalismo sarebbe infantile ma non era scontato dopo anni trascorsi in fondo alle classifiche", ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni all'assemblea di Confindustria.

Le imprese

"Non è lo Stato a creare ricchezza, ma le imprese e i loro lavoratori. Lo Stato deve fare la sua parte, creare l'ambiente più favorevole possibile. E abbiamo garantito stabilità, che in Italia è una eccezione. Abbiamo disegnato una strategia per la nazione, e se non ci sono idee non ci possono essere investimenti", ha spiegato la presidente del Consiglio. "Abbiamo dato chiaro il messaggio che lo Stato non avrebbe disturbato chi voleva fare ma gli avrebbe camminato accanto come un alleato - ha aggiunto -. Abbiamo anche detto dei 'no' quando andavano detti, perché i soldi dei cittadini non si gettano dalla finestra".

Le famiglie

"Voglio esser abbastanza chiara. Noi vogliamo seguire la stessa impostazione avuta finora - ha detto ancora la premier -, e che mi pare qui condivisa: leggi di bilancio ispirate a buonsenso e serietà, che concentrano le non molte risorse a disposizione nel sostegno alle imprese che assumono e creano posti di lavoro, nel rafforzamento del potere d'acquisto delle famiglie, con particolare attenzione alle famiglie con figli, non per scelta etica ma per necessità economica, e nella difesa della salute dei cittadini".

La manovra

"Ho sentito molte risposte sensate su cui siamo pronti a un confronto molto concreto nel merito", ha detto poi Meloni parlando della manovra.

Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione europea

"Penso che quello di Raffaele Fitto vicepresidente esecutivo della Commissione europea - ha sottolineato Meloni - sia un risultato che ci deve inorgoglire tutti, da portare a casa con il contributo di tutti, perché non è commissario di governo ma italiano e l'Italia deve fare quel che può per aiutarlo a ricoprire un incarico così importante".

Il green deal

"Sono d'accordo con Orsini, lo ringrazio per essere stato molto chiaro su questo, sui risultati disastrosi frutto di un approccio ideologico del green deal europeo: decarbonizzazione al prezzo di deindustrializzazione, ha detto, è una debacle, è così". Meloni ha confermato "l'impegno per correggere queste scelte". "Lo vogliamo dire che è non intelligentissima come strategia? E lo diciamo perché siamo amici dell'Europa e vogliamo difendere la capacità industriale europea. Le persone amiche dell'Europa devono avere il coraggio di dire le cose che non funzionano".

Meloni cita Draghi

"Come correttamente ha sottolineato Mario Draghi nel suo rapporto sulla competitività europea, gli ambiziosi obiettivi ambientali dell'Europa devono essere accompagnati da investimenti e risorse adeguati, da un piano coerente per raggiungerli, altrimenti è inevitabile che la transizione energetica e ambientale vada a scapito della competitività e della crescita. Varie volte in Consiglio europeo ho fatto notare che non ha molto senso dotarsi di strategie e poi non creare strumenti per realizzarle: senza strumenti le cose alla fine non si riescono a fare".

La giustizia

"Dicono che vogliamo fare la riforma della giustizia per controllare la magistratura, solo che invece noi togliamo il potere della politica di scegliere una parte dei membri del Csm, per costruire un sistema che finalmente liberi la stragrande maggioranza dei giudici che vogliono fare bene il loro lavoro dal giogo delle correnti politicizzate", ha spiegato la presidente del Consiglio.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza