L'Energy Release, cioè la fornitura
di energia elettrica a prezzo calmierato alle imprese energivore
che realizzano nuove rinnovabili, prevede "da 20 a 25
terawattora (all'anno, n.d.r.). Lo stiamo definendo adesso, in
tempi brevissimi". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente e della
sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, a margine di un
convegno sull'argomento nella sede di Confindustria a Roma.
L'Energy Release è stato varato con un decreto del Mase del
23 luglio scorso. Il provvedimento prevede che un'impresa che
realizza un impianto a fonti rinnovabili possa chiedere allo
stato per tre anni un anticipo di energia elettrica a prezzi
calmierati, fino al 50% della corrente che l'impianto a
rinnovabili genererà. Questa elettricità verrà poi restituita
allo Stato in 20 anni, allo stesso prezzo dell'anticipo.
L'operazione sarà gestita dalla società pubblica per gli
incentivi alle rinnovabili, il Gse (Gestore dei servizi
energetici). Come ha spiegato Pichetto, metterà a disposizione
delle aziende da 20 a 25 terawattora all'anno.
Aurelio Regina, delegato del presidente di Confindustria per
l'Energia, ha dato un giudizio positivo sul decreto. In Italia
"i settori energivori consumano circa 65 TWh l'anno", ha
spiegato, e "questa misura potrebbe fornire loro 1/3
dell'energia necessaria a prezzi competitivi per i prossimi tre
anni". Per Regina "le industrie italiane pagano l'energia il
doppio dei concorrenti europei. Si tratta di 3800 imprese, 400
delle quali grandi".
Il responsabile Energia di Confindustria durante il convegno
ha criticato "le norme sugli impianti a fonti rinnovabili sui
terreni agricoli contenute nel decreto Agricoltura e poi in
quello Aree idonee". A suo avviso "minano la possibilità per le
aziende di accedere alle aree per le fonti pulite".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA