Dall'inizio del 2021 ad oggi, i
salari orari sono cresciuti in media in Italia dell'1,2% contro
il +3,3% dell'area euro, "per effetto dei ritardi nei rinnovi
contrattuali, dell'assenza di un salario minimo e di meccanismi
di indicizzazione". In termini reali, i salari si sono ridotti
quasi del 10% rispetto al periodo pre-crisi, pur registrando un
recupero nel primo trimestre 2024 grazie a una crescita più
sostenuta dei salari negoziati (3,6% a giugno). E' quanto emerge
dal Monitor realizzato dall'area studi di Legacoop in
collaborazione con Prometeia che analizza l'andamento dei prezzi
e l'impatto dell'inflazione. Il reddito disponibile reale, che
tiene conto di tutte le voci di entrata e uscita nel budget
familiare, ha avuto una flessione meno forte, grazie alla
politica di bilancio, alla tenuta dell'occupazione e ai maggiori
redditi da patrimonio e di imprese.
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