Il governo di Luiz Inacio Lula da
Silva è tornato a criticare duramente le norme Ue contro la
deforestazione (Eudr) dopo la decisione presa da alcune delle
maggiori aziende alimentari tra le quali la francese Danone di
sospendere l'acquisto di soia dal Brasile.
"Per quanto riguarda le recenti dichiarazioni e azioni di
Danone e di altre aziende del settore agroalimentare europeo che
hanno scelto di interrompere l'acquisizione di soia dal Brasile,
il ministero dell'Agricoltura e dell'allevamento chiarisce e
ribadisce che il Brasile ha uno dei quadri giuridici ambientali
più rigorosi al mondo, supportato da un efficiente sistema di
comando e controllo supportato da una complessa struttura di
monitoraggio e ispezione", afferma un comunicato.
Nella nota si ricorda che tale sistema "ha consentito al
Paese di combattere la deforestazione illegale con politiche
pubbliche che garantiscono che la produzione agricola sia
condotta in modo responsabile e sostenibile".
Brasilia, si legge, ritiene che "le norme EUDR sono
arbitrarie, unilaterali e punitive in quanto non tengono conto
delle particolarità dei paesi produttori e impongono esigenze
con impatti significativi sui costi rendendo più difficile
l'accesso al mercato europeo per i prodotti provenienti dal
Brasile e dall'America Latina".
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