Nel 2023 Sace (la società pubblica
per il finanziamento degli investimenti all'estero) ha garantito
584 milioni di euro per progetti in oil & gas, a fronte di soli
303 milioni per progetti "climate positive", pari a solo il 34%
del totale.
Lo scrive il think tank italiano per il clima Ecco, citando
E3F (Export Finance for Future), iniziativa che coinvolge
Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Paesi
Bassi, Spagna, Svezia e Regno Unito, lanciata nel 2021 per
allineare i finanziamenti pubblici alle esportazioni con gli
obiettivi climatici. E3F ha diffuso alla Cop29 di Baku il suo
quarto rapporto annuale sulle garanzie emesse dalle agenzie
europee di credito all'esportazione.
L'azione di Sace secondo Ecco è in contraddizione con la
Clean Energy Transition Partnership, annunciata alla Cop26 di
Glasgow, quando 39 firmatari - inclusa l'Italia - si impegnarono
a eliminare il sostegno finanziario pubblico al settore dei
combustibili fossili entro il 2022, in ambito internazionale.
I dati del 2023 mostrano un deciso riorientamento del
supporto pubblico da parte degli altri Paesi della coalizione,
verso le energie rinnovabili: solo il 13% delle nuove operazioni
è legato ai combustibili fossili, rispetto al 69% del 2015.
L'Italia, al contrario, da sola rappresenta il 52% delle
garanzie di E3F verso progetti nel settore Oil & Gas,
confermandosi il maggiore emettitore di garanzie per i
combustibili fossili di tutta la coalizione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA