/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Rajan, isolazionismo e stop a commercio non sono soluzioni

Rajan, isolazionismo e stop a commercio non sono soluzioni

Ex economista Fmi ' non ci renderanno grandi ancora'

ROMA, 19 novembre 2024, 18:10

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

L'isolazionismo e lo stop o i limiti al commercio internazionale "non sono la soluzione" ai problemi che colpiscono le economie dei paesi avanzati e quelli in via di sviluppo dove soprattutto "è la tecnologia" a causare la perdite dei posti di lavoro e bisogna resistere a queste tentazioni perchè "non ci renderà grandi di nuovo. Lo afferma l'ex governatore della Banca centrale indiana, già economista dell'Fmi, Raghuram Rajan alla conferenza stampa del premio Bancor 2024 dell'associazione Guido Carli patrocinato da Banca Ifis.
    Secondo Rajan "è facile dare la colpa alla delocalizzazione" ma "anche la Cina sta perdendo posti di lavoro nella manifattura e servizi a causa della tecnologia". Per l'economista, formatosi all'università di Chicago, la causa della perdita dei posti di lavoro nel mondo, specie fra la classe media, "è da attribuirsi per meno di un terzo alla globalizzazione e per due terzi allo sviluppo della tecnologia".
    Per l'economista il "mondo si sta frammentando lentamente" e il "consenso occidentale in favore della globalizzazione è iniziato a perdere terreno".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza