E' attesa per mezzogiorno la seconda
bozza di documento finale alla Cop29 di Baku. Oggi la conferenza
dovrebbe chiudersi, ma i negoziati sono ancora in alto mare, e
uno slittamento a domani appare probabile.
Ieri mattina la presidenza azera ha presentato le prime bozze
di documenti sui principali dossier. Quello sulla finanza
climatica, il più importante, era solo un riepilogo delle
posizioni contrastanti, e non offriva un testo di mediazione.
La bozza è stata respinta in plenaria da tutti i delegati, a
partire da Ue, Cina, paesi emergenti e in via di sviluppo del
G77 e stati insulari dell'Aosis. Nei corridoi della Cop, molto
delegati hanno accusato la presidenza azera di scarsa leadership
e capacità di mediazione.
Per mezzogiorno è attesa una nuova bozza, che dovrebbe
presentare una ipotesi di compromesso. Dopo due settimane di
negoziati, le posizioni sono ancora lontane.
I paesi del G77+Cina chiedono 1.300 miliardi di dollari
all'anno di aiuti per il clima già dal 2025, con almeno 500
miliardi di contributi a fondo perduto e nessun vincolo di
mitigazione delle emissioni.
I paesi donatori, guidati dalla Ue, dicono che questa cifra è
irraggiungibile. Propongono un aumento graduale degli aiuti,
partendo dagli attuali 100 miliardi di dollari all'anno previsti
dall'Accordo di Parigi e arrivando a mille miliardi nel 2035.
Gli aiuti dovrebbero comprendere tutte le forme di finanziamento
(pubblico e privato, donazioni e prestiti) ed essere legati a
vincoli di mitigazione.
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