L'offerta pubblica di scambio (Ops) è una tipologia di offerta pubblica che utilizza le azioni dell'offerente, in questo caso Unicredit, per comprare quelle della preda. Viene per questo definita 'carta contro carta' a differenza dall'Opa, che utilizza i contanti, e dall'Opas, che avviene in parte in contanti e in parte in 'carta', cioè titoli azionari.
Per finanziare la sua proposta l'offerente, a meno che non disponga di un grosso pacchetto di azioni proprie, vara un aumento di capitale al servizio dell'offerta, con il quale genera le azioni che verranno scambiate con quelle della preda.
La valorizzazione del titolo destinatario dell'offerta avviene sulla base di quello dell'offerente: Banco Bpm riceverà per ogni sua azione 0,175 azioni Unicredit, che corrispondono a una valutazione di 6,657 euro sulla base del prezzo di Borsa di Unicredit di venerdì (38,041 euro), ultima valutazione antecedente l'annuncio dell'operazione.
Di solito un Ops viene apprezzata maggiormente dagli azionisti della società offerente, che non consuma cassa, e meno da quelli della società destinataria, che ricevono titoli azionari - volatili e a rischio - anziché contante. Ma la reazione del mercato dipende anche da altri fattori: il premio che l'offerta incorpora, piuttosto ridotto nel caso di Unicredit, le prospettive industriali dell'aggregazione, giudicate invece positivamente, la presenza di possibili alternative e cavalieri bianchi.
Da notare, infine, che in caso di offerta pubblica di scambio, il 'valore' offerto oscilla in relazione all'andamento in Borsa dell'offerente: la valorizzazione di 6,657 euro di Banco Bpm è destinata a modificarsi nel tempo, a seconda di come si muoverà Unicredit in Borsa, mentre la convenienza di un azionista ad aderire varierà in relazione al movimento relativo dei due titoli, come sta accadendo in queste ora per Unicredit e Banco Bpm. Se quella dell'offerente scende e quello della preda sale significa che il mercato chiede una ricalibratura della proposta.
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