Il governo sta lavorando per incrementare il fondo automotive e raggiungere una cifra che sia "almeno equivalente o anche superiore" alle risorse del vecchio fondo, ovvero 750 milioni di euro.
Sono risorse che non serviranno per gli incentivi, ma andranno alle imprese a sostegno dei loro investimenti produttivi.
E' l'impegno del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che chiede a Stellantis di riaffermare la centralità dell'Italia nel piano industriale e dice di aspettarsi "novità concrete in questa direzione" nel tavolo convocato per il 17 dicembre. Ma sul suo intervento in parlamento si riaccende la polemica politica con il M5S che attacca il ministro accusandolo di "risatine durante il question time" che aveva tra i temi proprio Stellantis.
"Confermano tutta l'inadeguatezza di questo signore per il ruolo che ricopre. Mentre Urso ride, i lavoratori a Pomigliano piangono, tuona la deputata M5s Carmela Auriemma. "Il governo venga a farsi un giro ai cancelli" dice il leader dei Cinque stelle Giuseppe Conte mentre il Movimento ribatte alle accuse del ministro che durante il question time ha sottolineato che durante il governo Conte: "Stellantis presentò e chiese l'esercizio della golden power, perché allora fu chiesto dall'azienda ritenendolo doveroso, l'esercizio della golden power, e fu quel governo a lavarsene le mani ritenendo le procedure non esercitabili. Ma l'azienda presentò la richiesta, questa è la verita".
Una ricostruzione rigettata dai pentastellati."Urso la butta in gazzarra chiamando in causa la mancata attivazione del golden power da parte del governo Conte II. Evidentemente ignora che nel 2019-2020 tale disciplina non poteva essere applicata a operazioni tra paesi Ue. Oppure lo sa benissimo, ma travolto dai continui inciampi che lo vedono protagonista, si è fatto venire il naso più lungo di Pinocchio a suon di balle. Il golden power è stato potenziato proprio dal Conte II: nel 2021 avrebbe potuto attivarlo Giorgetti, ma era troppo preso dal pendere dalle labbra di Draghi", rilancia il 5 stelle Enrico Cappelletti. Intanto, sul fronte industriale, a rendere possibile il cambio di passo invocato da Urso con Stellantis potrebbe essere proprio l'uscita anticipata di Carlos Tavares visto che tra i motivi della rottura con il board del gruppo c'è stato, oltre al ritardo nel lancio dei prodotti, anche "il rapporto conflittuale creato con tutte le principali controparti: fornitori, dealer, sindacati e governi", come spiega Doug Ostermann, responsabile finanziario di Stellantis all'Industrials & Autos Week di Goldman Sachs. Il presidente John Elkann, che ha assunto direttamente le redini di Stellantis, è partito proprio da questo "nuovo corso" nelle relazioni politiche, ma non solo. Ha subito sentito la premier Giorgia Meloni e il ministro Urso, ha inviato un videomessaggio ai lavoratori e ha iniziato un giro delle fabbriche. Il suo braccio destro Jean-Philippe Imparato, che al Mimit guiderà la delegazione dell'azienda, incontrerà il 12 dicembre i sindacati metalmeccanici a Torino. "La nostra industria sta attraversando momenti duri. E' necessario rimanere uniti" ha detto Elkann che, appena rientrato da Auburn Hills, è stato alla Maserati presso la storica sede di Modena.
Il Tridente, unico marchio di lusso di Stellantis, è in difficoltà e la visita di Elkann è un segnale di fiducia. "Il punto non è cercare di spendere meno per fare lo stesso tipo di automobili, ma cercare di investire sulle nuove auto del futuro" dice l'ex commissario dell'Unione Europea all'Economia Paolo Gentiloni.
Secondo il Financial Times, Tavares avrebbe raggiunto un accordo sulla buonuscita per un compenso inferiore al suo pacchetto da 36,5 milioni di euro dell'anno scorso. L'azienda ha già chiarito che "non divulga i dettagli delle dimissioni dei propri dipendenti, dirigenti compresi, se non nei casi previsti dalla legge nel rispetto della loro privacy" Ostermann ha anche chiarito che "gli attriti con Tavares sono stati sulle priorità a breve, non sulla strategia basata sulle piattaforme Stla multienergy che alla luce dell'andamento incerto dell'elettrico si sono rivelate una scelta azzeccata, la strategia asset light in Cina con la partnership con Leapmotor e lo sviluppo del terzo motore.Su queste decisioni non c'erano divergenze e non prevedo cambiamenti", ha detto confermando la guidance del 2024 come già aveva fatto il cda domenica.
"I venti contrari sono temporanei. Nel 2025 mostreremo il pieno potenziale del gruppo" sottolinea. I sindacati firmatari - Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr - hanno presentato all'azienda la piattaforma per il rinnovo della parte economica del contratto collettivo specifico di lavoro per il biennio 2025-2026 con la richiesta di un aumento dell'8,8% della paga base, in cifra assoluta pari a 185,83 euro mensili al terzo gruppo professionale e a 179,40 euro alla seconda. "Siamo consapevoli che questo rinnovo contrattuale capita in una fase difficile dal punto di vista industriale, ma pensiamo che nondimeno esso possa rappresentare il giusto riconoscimento per i lavoratori e la prova tangibile della volontà aziendale di puntare sull'Italia" spiega Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm.
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