Unicredit compie il primo passo formale e deposita, nei tempi previsti, alla Consob l'offerta pubblica di scambio su Banco Bpm. Dal canto suo Piazza Meda prepara la strategia difensiva che non dovrebbe presentare prima dei conti annuali, il prossimo 7 febbraio.
Le opzioni sul tavolo sono sostanzialmente due, come emerso in queste settimane, o una fusione con Mps o un percorso - ricostruisce Bloomberg - su base standalone nel quale venga alzato il livello di remunerazione per gli azionisti. Questo anche grazie alla spinta legata all'acquisizione di Anima, così da convincere i soci a non consegnare le loro azioni a Unicredit.
Le discussioni di Banco Bpm sulle possibili contromosse si trovano in una fase preliminare e nessuna decisione è stata presa. Per quanto riguarda la fusione con Mps, con cui non ci sono ancora stati contatti, l'operazione potrebbe nascere solo con il supporto del management e dei soci forti del Monte. I tempi non sarebbero immediati: nel caso in cui si decidesse di procedere l'obiettivo sarebbe di raggiungere un accordo entro la fine di gennaio così da poterlo sottoporre ai soci del Banco prima dell'assemblea del 10 aprile in cui Unicredit dovrà approvare l'aumento, pari al 13,9% del proprio capitale, di nuove azioni destinate a essere scambiate con quelle di Bpm.
Oltre al documento alla Consob la procedura per l'offerta prevede l'invio della notifica alla Presidenza del Consiglio per il golden power e le comunicazioni e le istanze per l'ottenimento delle autorizzazioni a Bce, Banca d'Italia e Ivass anche per la quota di controllo in Anima, su cui il Banco ha lanciato un'opa lo scorso novembre e ha da poco ricevuto l'ok dall'Antitrust.
Con l'operazione sul Banco, Unicredit punta a diventare la terza banca nel panorama europeo e a consolidarsi in Italia con sinergie per 1,2 miliardi di euro. Dell'offerta che nelle intenzioni dovrebbe andare in porto per giugno prossimo, si è a lungo dibattuto con il premio dello 0,5% che il mercato considera troppo basso, tenendo conto che Piazza Meda capitalizza ora quasi 12 miliardi di euro. La partita si preannuncia lunga e non priva di colpi di scena. L'ultimo, quello dell'Agricole, che con il 15% del Banco si candida ad attore chiave per la riuscita o meno dell'ops. Nel frattempo si profila una schiarita tra Banco Bpm e i sindacati sulle assunzioni che dovranno compensare le 1.600 uscite incentivate previste dal piano industriale della banca.
Lunedì è in calendario un incontro tra le parti che potrebbe sbloccare una lunga trattativa che ha visto momenti di tensione anche sul fronte sindacale, con First-Cisl, Fisac-Cgil e Uilca che a luglio avevano denunciato il Banco per condotta antisindacale mentre Fabi e Unisin erano rimaste al tavolo negoziale.
L'incontro al quale i sindacati arrivano in un clima più disteso, potrebbe sancire un'intesa sulle nuove assunzioni che, rispetto alla proposta iniziale della banca di una ogni due uscite, per un totale di 800 assunzioni, potrebbero salire a circa 1.100, con un rapporto tra ingressi e esodi pari a circa il 70%. Il giorno dopo è in agenda il cda dell'istituto ma non sarebbe all'ordine del giorno l'ops di Unicredit.
Orcel, la nostra offerta su Banco Bpm è congrua
"Riteniamo che la nostra offerta agli azionisti di Bpm sia congrua, in quanto portante un premio pari a circa il 15-20% rispetto al prezzo dell'azione Bpm prima che fosse influenzato positivamente dall'offerta in corso su Anima e da ulteriori speculazioni riguardo a possibili operazioni di M&A". Lo dice il ceo di Unicredit, Andrea Orcel nella nota in cui la banca annuncia il deposito presso la Consob.
Unicredit deposita in Consob documento offerta Banco Bpm
Unicredit ha depositato alla Consob il prospetto relativo all'offerta pubblica di scambio volontaria su tutte le azioni ordinarie di Banco Bpm. Lo si legge in una nota. La banca ha provveduto a presentare alle autorità competenti le comunicazioni, le istanze e le pre-notifiche per le autorizzazioni richieste per l'offerta.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA