Si appesantiscono le principali
borse europee mente i listini Usa rimbalzano rispetto al flop
della vigilia a seguito dell'annuncio della Fed sulle prossime
mosse del 2025, con solo due tagli ai tassi in calendario.
Milano, che ha ceduto anche il 2%, è la peggiore con un calo
dell'1,75%. Fanno meglio Madrid (-1,45%), Francoforte (-1,4%),
Parigi (-1,22%), Londra (-1,15%). Scende a 116 punti secchi il
differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, con il
rendimento annuo italiano in rialzo di 6,8 punti al 3,46% e
quello tedesco di 6,7 punti al 2,3%, mentre prosegue la corsa
dell'euro a 1,04 dollari e il Bitcoin scende di oltre il 4%
sotto la soglia dei 100mila dollari. Poco mosso il greggio (Wti
+0,1% a 70,65 dollari al barile), balza invece il gas naturale
(+5,47% a 43,25 euro al MWh) ad Amsterdam, con il no di Kiev al
rinnovo dell'accordo per il transito del gas russo che scade a
fine mese. Pesa poi il crollo del Real brasiliano, che nella
vigilia ha ceduto oltre il 3% per risalire oggi di oltre il 2% a
6,15 sul dollaro. Tra le società più esposte sul mercato carioca
figurano Tim (-6,94%), che genera nel paese il 30% di propri
ricavi, Telefonica (-1,5%), Santander (-2,5%), Carrefour (-1,5%)
e Mapfre (-1,4%), insieme a Stellantis (-1,99%) e Volkswagen
(+0,34%), favorita però dalla possibilità di un accordo
sindacale che possa evitare la chiusura di impianti in Germania
ed evitare il rischio di ulteriori scioperi. In forte calo i
produttori di semiconduttori Stm (-5,79%), Infineon (-4,5%) e
Asml (-4,2%), più cauti i petroliferi Bp (-0,89%), Eni (-0,84%),
Shell (-0,64%) e TotalEnergies (-0,52%).
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