Dallo studio di Confindustria
Nautica e Deloitte sul mercato globale della nautica "emerge
come sia in termini consuntivi che in termini prospettici,
l'industria nautica italiana abbia delle capacità di performance
superiori a quelle del resto dei competitors internazionali.
Quindi è un'industria che comunque si conferma solida, pur
avendo registrato una normalizzazione dei tassi di crescita". Lo
ha detto Marina Stella, direttore generale di Confindustria
Nautica, a margine della presentazione a Milano dello studio
'The state of the art of the global yachting market'. "Nel 2023
- ha ricordato - registriamo un record storico delle
esportazioni: siamo il primo Paese esportatore di unità da
diporto con 4,4 miliardi, un tasso di crescita ancora a doppia
cifra nel 2023, che ci porterà a superare la soglia degli 8
miliardi di fatturato globale e una previsione di crescita per
il 2024 che è ancora ampiamente positiva".
La numero uno di Confindustria Nautica ha ricordato che "uno dei
filoni di ricerca" dello studio "è stato quello di individuare
qual è il potenziale inespresso della nostra industria sui
mercati emergenti, che avranno un maggiore tasso di crescita nel
prossimo biennio, quindi con un tasso di crescita del medio del
5,1% e una nostra capacità di penetrazione attualmente al 3%".
Per Stella, quindi, "esistono per l'Italia ampi margini di
aggredire queste nuove fasce di consumatori".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA