Gli Stati e le authority devono
fare uno sforzo per riuscire a integrare le criptovalute nel
loro quadro istituzionale e normativo, superando l'
"inadeguatezza delle loro conoscenze", così da evitare "la
guida" da parte del mercato, che agirebbe "ignorando la storia
dei suoi fallimenti" e rischierebbe di generare "squilibri di
cui patirà l' 'uomo della strada'". E' quanto afferma il
presidente della Consob, Paolo Savona, in una lectio magistralis
al Dipartimento di Scienze economiche e aziendali
dell'Università di Cagliari dal titolo 'Lineamenti teorici e
pratici di un'economia con le cryptocurrency'.
"Alcuni calcoli indicano che sono oggi in circolazione circa
seimila crypto" con un volume di transazioni "nell'ordine di 2,2
trilioni di miliardi di dollari equivalenti". Una crescita
impetuosa, alimentata "dall'attrazione esercitata sugli
investitori dai guadagni registrati dai Bitcoin" e che ha
accresciuto "le preoccupazioni delle autorità sugli effetti
sistemici" delle criptovalute senza che al "profluvio di analisi
dettagliate del fenomeno" abbiano fatto seguito decisioni "a
livello globale, pur essendo questi ultimi - ammonisce Savona -
il problema più urgente da risolvere per il buon funzionamento
del sistema dei pagamenti e delle relazioni finanziarie
internazionali".
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