I lavoratori assenti
ingiustificati dal lavoro perché non in possesso del Green pass
rafforzato sono sospesi dalla retribuzione e non hanno diritto
ai contributi previdenziali né alla maturazione delle ferie e
del Tfr ma hanno diritto alla malattia e ad usufruire del
congedo parentale o dei permessi previsti dalla legge 104. Lo
precisa l'Inps in una circolare a proposito del periodo nel
quale è stato obbligatorio il Green pass rafforzato per
lavorare.
"Resta ferma la possibilità, nei casi in cui il lavoratore
risulti sprovvisto del c.d. green pass, per le giornate diverse
da quella interessata dall'assenza ingiustificata, si legge, di
fruire degli istituti di assenza ammessi in costanza del
rapporto di lavoro dall'ordinamento sempreché sussistano i
relativi presupposti di legge (ad esempio, assenze per malattia,
permessi di cui alla legge n. 104/1992 o congedo parentale,
ecc.)".
La prestazione previdenziale della malattia da parte dell'Inps
- spiega l'Istituto - "viene riconosciuta, ai sensi della
normativa vigente, anche ai lavoratori sospesi dal lavoro, entro
determinati limiti temporali. A tal fine non assume alcun
rilievo il motivo della sospensione dal lavoro, rientrando in
tali casistiche anche le situazioni di assenza dal lavoro
arbitraria e ingiustificata" .
"Si ricorda - si legge ancora - che rimane onere del
medico certificatore attestare, in scienza e coscienza, per non
incorrere nel reato di falso ideologico, la sussistenza di uno
stato patologico del paziente determinante incapacità temporanea
al lavoro".
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