Dalla flat tax alle pensioni. Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, manda un monito chiaro al futuro governo di centrodestra: niente "ipotesi immaginifiche", al di là delle promesse elettorali, serve la massima cautela, per evitare, in una fase delicatissima per l'economia, l'incontrollata crescita di debito e deficit. Ecco, allora, alcune delle proposte elettorali del centrodestra e quanto potrebbero costare.
PENSIONI: E' sicuramente uno dei nodi principali che si troverà ad affrontare il nuovo governo. C'è, infatti, la necessità di trovare un'alternativa per evitare il ritorno dal 2023 della legge Fornero.
QUOTA 41: L'ipotesi di 'quota 41' è un cavallo di battaglia della Lega, sul quale si è speso, a più riprese in campagna elettorale, Matteo Salvini. Secondo il presidente dell'Inps Pasquale Tridico la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dall'età costerebbe 18 miliardi in tre anni, 6 miliardi l'anno. Secondo un'analisi della Cgil quota 41 avrebbe, invece, un costo massimo nel 2022 pari a 1 miliardo e 242 milioni che diminuisce negli anni successivi.
FLAT TAX INCREMENTALE: "Noi - ha ribadito anche oggi Giovanbattista Fazzolari di FdI - prevediamo una flat tax sul reddito incrementale e di portare a 100 mila la flat tax per gli autonomi dalle attuali 65 mila. La flat tax incrementale, diversa da quella secca, e inserita anche in un disegno di legge presentato dalla Lega (in Senato ai tempi del governo gialloverde), prevede una tassazione ad aliquota del 15% su tutto quello che viene dichiarato in più rispetto all'anno precedente.
Difficile calcolare l'effetto di una proposta di questo tipo sul gettito. Diverso il discorso per quanto riguarda la proposta di Fi, cavallo di battaglia di Silvio Berlusconi di una flat tax 'secca' al 23% e che poi scenda progressivamente al 15 in base ai risultati. Il costo di questa misura si aggirerebbe intorno ai 50 miliardi che dovrebbero essere compensati dall'emersione del nero. La relazione annuale sull'evasione del Ministero dell'Economia e delle Finanze stima una perdita di gettito Irpef da evasione annuale di circa 38 miliardi. Se fossero tutti recuperati ne mancherebbero ancora 12 per finanziare tutta l'operazione.
Tutto questo al netto di molti altri macro dossier che si troverà sul tavolo il nuovo esecutivo come il lavoro o il reddito di cittadinanza.
TAGLIO DEL CUNEO: La leader di FdI ha indicato l'obiettivo nel corso della legislatura di tagliare di 5 punti il cuneo fiscale per i redditi più bassi, fino a 35mila euro, per un costo di 16 miliardi.
INCOGNITA REDDITO DI CITTADINANZA: Nel centrodestra in molti vorrebbero modificare a addirittura abolire il provvedimento bandiera di M5s. La misura costa in media 7,5-8 miliardi l'anno.