La fiducia delle imprese europee
per il prossimo anno è inferiore anche a quella registrata
durante la crisi finanziaria del 2008-09 o al culmine della
pandemia. Lo rileva la 30esima edizione dell'annuale Indagine
economica Eurochambres, l'associazione delle camere di commercio
e industria europee. Le preoccupazioni circa l'accesso a prezzi
accessibili all'energia e alle materie prime, la carenza di
competenze e il costo del lavoro sono tra le sfide chiave che
modellano i risultati, sulla base delle risposte di oltre 42.000
aziende in 25 paesi europei.
I risultati dell'indagine sono una conseguenza dei forti
venti contrari senza precedenti incontrati dalle imprese in
tutta Europa per l'impatto della pandemia di Covid, della guerra
in Ucraina e dell'inflazione trainata dai costi energetici.
Tutti gli indicatori dell'indagine mostrano che le imprese si
aspettano che le cose peggioreranno prima di poter migliorare.
Gli imprenditori sono alle prese con l'aumento dei salari e
dei costi di produzione, così come l'incertezza sulle catene di
approvvigionamento e le prospettive economiche. Di conseguenza,
le previsioni per le esportazioni, l'occupazione e gli
investimenti sono in forte calo su base annua, mentre le
previsioni di vendite interne sono in leggero calo rispetto a 12
mesi fa.
Eurochambres sostiene quindi la necessità di soluzioni
europee coordinate al difficile contesto economico, basate sulla
forza del mercato unico e invita i responsabili politici dell'Ue
a essere consapevoli della difficile situazione degli
imprenditori e della necessità di dare loro sufficiente respiro
per salvaguardare il loro futuro e guidare la crescita
sostenibile a medio e lungo termine del l'Europa.
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