"All'inizio erano una decina,
lavoratori e lavoratrici anche madri che ci hanno segnalato
irregolarità. Poi anche altri si sono fatti coraggio. Siamo
arrivati a 24, poi sono emersi ancora altri 2 lavoratori in
nero, non contrattualizzati, e, quindi abbiamo seguito 26
persone: gli stipendi erano in ritardo di almeno di 12 mesi ma
per 4 lavoratrici anche di 18 e 22 mesi". Lo dice all'ANSA,
Gianfranco Cartisano, il segretario Uiltucs Latina, in merito
all'inchiesta sulle presunte irregolarità
nelle coop Karibu e Consorzio Aid -a cui sono affidati anche
servizi di accoglienza per i richiedenti asilo nel territorio
pontino- gestiste dalla suocera e dalla moglie del
deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Aboubakar Soumahoro.
"Queste segnalazioni sono arrivate intorno a fine giugno.
Abbiamo cercato di coinvolgere anche la prefettura e da
settembre abbiamo avuto il primo incontro ufficiale. Nel
contempo, oltre la questione delle condizioni dei lavoratori,
era emersa anche la vicenda di come vivevano i minori ospitati
nei centri di accoglienza…", aggiunge il sindacalista. "La cosa
positiva di questa storia che è arrivato il comunicato della
procura di Latina che ha ufficializzato l'inchiesta e entra nel
merito", spiega Cartisano.
"Noi non facciamo i giudici. Il nostro interesse rimane quello
di tutelare la forza lavoro e il riconoscimento delle
retribuzioni non corrisposte. Voglio ricordare che questi
lavoratori hanno dato le dimissioni per giusta causa e
attualmente sono tutti disoccupati", sottolinea il sindacalista.
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