(di Enrica Piovan)
Iva ridotta per i prodotti per
l'infanzia e gli assorbenti, non per i prodotti di prima
necessità per l'acquisto dei quali arriva però l'estensione
della social card per i redditi bassi. Per le pensioni scatta
'quota 103', arriva l'innalzamento delle minime il bonus per chi
vuole restare al lavoro e Opzione donna rivisitata in base al
numero dei figli. E poi la stretta al Reddito di cittadinanza,
che si avvia verso l'abolizione, e taglio del cuneo fiscale fino
a tre punti per i redditi più bassi.
La prima manovra del governo Meloni, che alla fine mette sul
piatto risorse lievitate a quasi 35 miliardi, dedica come
promesso i due terzi degli stanziamenti all'emergenza energia, e
imprime alle altre altre misure un segnale per alle fasce deboli
e alla famiglia. Un provvedimento che si basa su un approccio
"prudente e realista" che tiene conto della situazione economica
ma anche "sostenibile per la finanza pubblica", sottolinea una
nota del ministero dell'economia di Giancarlo Giorgetti.
Il varo in piena notte arriva al termine di un consiglio dei
ministri durato tre ore e mezzo, durante il quale sarebbe stata
fatta una illustrazione per punti e i ministri avrebbero fatto
verbalizzare le richieste. La manovra cerca anche di compattare
la maggioranza, con misure che vanno incontro alle richieste dei
partiti. Per gli autonomi viene innalzata la soglia (a 85mila
euro) della flat tax, che viene introdotta anche come tassa
incrementale fortemente voluta da FdI. Per favorire l'assunzione
dei giovani, chiesta da Forza Italia, arrivano gli incentivi per
le aziende che assumono donne under36 e percettori del Reddito
di cittadinanza. Si va anche verso una misura per bloccare
l'automatismo che da gennaio farebbe scattare l'aumento delle
multe, su cui spingeva Salvini.
Una legge di bilancio con molti desiderata, ma una coperta
corta, anche se lo spazio ricavato risulta un po' più ampio
delle previsioni della vigilia: al netto dei 21 miliardi in
deficit già blindati per il caro-energia, per il resto si
riescono alla fine a trovare circa 14 miliardi. Ma alcuni nodi
cruciali sono anche oggetto di tensione nella maggioranza. A
dividere è in particolare uno dei dossier più spinosi, quello
del Reddito di cittadinanza. L'idea è di toglierlo agli
'occupabili', ma l'ipotesi di una cancellazione immediata del
beneficio già dall'1 gennaio, appare ad alcuni troppo radicale.
La prima mediazione della ministra del Lavoro Calderone con un
anno di 'cuscinetto' (fino al 31 dicembre 2023) in cui inserire
i lavoratori occupabili alla fine viene accentuata: il sostegno
viene lasciato per otto mesi, anziché 12; ma dal 2024 si volta
pagina con una riforma complessiva.
Sulle pensioni, per superare la Fornero scatta quota 103 (41
anni di contributi e 62 di età), soluzione 'ponte' in attesa di
una riforma più complessiva. Conferma di Opzione donna
rivisitata e Ape sociale. Si valuta anche la possibilità di
recuperare altre risorse (da 1,8 a 3 miliardi in base alle
soluzioni scelte) tagliando la rivalutazione delle pensioni
all'inflazione per gli assegni più alti. Nel pacchetto 'tregua
fiscale' arrivano la cancellazione delle cartelle fino a 1.000
euro e la rateizzazione dei pagamenti fiscali non effettuati nel
2022 senza aggravio di sanzioni e interessi per chi per covid,
caro bollette e difficoltà economiche non ha versato le tasse.
Il restyling degli extraprofitti, ancorato agli utili, alza la
tassa dal 25% al 35%. Spuntano la razionalizzazione dei bonus
edilizi e delle tax expenditure, e anche una 'tassa bitcoin',
sulle plusvalenze da criptoattività.
Il taglio del cuneo fiscale andrà interamente a favore dei
lavoratori. Arriva un ricco pacchetto famiglia e torna il
contributo per le scuole paritarie. Per arginare il caro-energia
si va dal potenziamento del bonus sociale ai crediti di imposta
rafforzati per le imprese. Sui carburanti lo sconto viene
ridimensionato, almeno per dicembre, visto il trend di discesa
dei prezzi: da 30,5 a 18,3 cent (intervento che non penalizza
gli autotrasportatori che godono di altri regimi). Arrivano con
la manovra anche gli aiuti per le Marche colpite dai gravi
eventi del maltempo: 400 milioni tra legge di bilancio e decreto
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