(ANSA) - ROMA, 11 GEN - "Un provvedimento che crea solo nuovi
adempimenti per i gestori carburanti, già oberati da una
burocrazia senza pari tra le attività di vendita. E che rischia
anche di essere controproducente: l'obiettivo è una maggiore
trasparenza, ma è facile prevedere che il risultato sarà quello
di far alzare il prezzo medio dell'erogato alla pompa. Prezzo
che, ricordo ancora una volta a tutti, è fissato dalle compagnie
e non dai singoli gestori". Così Giuseppe Sperduto, Presidente
di Faib Confesercenti.
"Il Governo ha voluto dare retta alla pressione mediatica e
ad allarmi rivelatisi poi infondati: lo dimostra il fatto che i
dati ufficiali del Ministero dell'Ambiente hanno smentito
ampiamente gli aumenti segnalati. Palazzo Chigi ha scelto
comunque di ignorare le rilevazioni ufficiali, e invece di
risolvere il problema dei costi tagliando la componente fiscale,
tra le più alte d'Europa, ha varato un provvedimento che rischia
di trasformarsi in un incubo burocratico per i gestori",
prosegue Sperduto.
"Di fatto siamo già esattori per lo Stato, ora diventeremo
anche i burocrati cui toccherà dover garantire la trasparenza
dei prezzi alla pompa, nonostante il provvedimento sia tutto
fuorché chiaro. I prezzi medi saranno divisi per tipologie di
servizio, servito e self? E a che ora saranno disponibili? Per
ora di certo c'è solo che il decreto non porterà ad abbassamenti
del prezzo per i consumatori. Anzi: la comparazione tra prezzi
medi e prezzi praticati rischia di spingere il costo dei
carburanti ad uniformarsi verso l'alto, con tanti saluti alla
concorrenza e ai vantaggi per i consumatori. A questo punto,
toccherà a noi fare chiarezza: i gestori, oltre al cartello del
prezzo medio voluto dal governo, ne esporranno un altro che
spiega chi è che guadagna veramente sui carburanti. Certo non
noi, che prendiamo sempre e comunque, in media, poco più di 3
centesimi al litro". (ANSA).