(di Claudio Salvalaggio)
(ANSA) - WASHINGTON, 26 GEN - La Giamaica non solo come
paradiso turistico associato alla musica reggae di Bob Marley,
al rum e a velocisti come Bolt ma anche come nuova frontiera
imprenditoriale per il made in Italy, che qui è già sbarcato con
aziende come Campari, Eridania e Ansaldo. E già guarda alle
ulteriori opportunità, dalle rinnovabili alle infrastrutture,
nell'anno del 60esimo anniversario delle relazioni bilaterali.
Così vede il Paese caraibico Mariangela Zappia, ambasciatrice in
Usa, alle Bahamas e anche in Giamaica, dove oggi vola per un
faccia a faccia con le autorità locali, in particolare la
ministra degli Esteri Kamina Johnson Smith e il ministro per
l'Ambiente, l'Acqua e il Cambiamento Climatico, Matthew Samuda,
nonchè per visitare alcuni siti di investimenti italiani e
incontrare nostri imprenditori attivi nel Paese.
"La Giamaica - osserva l'ambasciatrice - è senz'altro
percepita come un'isola da sogno e gli italiani la amano al
punto che, dopo statunitensi e canadesi, sono i turisti più
numerosi nel Paese, e hanno investito molto nel settore
turistico locale. La Giamaica è però molto di più: un Paese
giovane, una democrazia stabile e un'economia dinamica, che ha
saputo riprendersi bene dalla pandemia e ha grandi potenzialità
in molti settori, dalle infrastrutture alle energie rinnovabili.
E' uno dei Paesi più grandi e popolosi dei Caraibi e un partner
importante nella lotta al cambiamento climatico". Secondo
Zappia, inoltre, la ricorrenza quest'anno del 60esimo
anniversario delle relazioni tra Italia e Giamaica "è senz'altro
un'ottima occasione per puntare i riflettori su questo rapporto,
già eccellente: abbiamo a disposizione strumenti concreti per
portarlo a un livello superiore, in linea con l'orientamento del
governo a rafforzare i rapporti con l'America Latina e i
Caraibi, come il vice premier e ministro degli Esteri Antonio
Tajani ha indicato delineando le aree prioritarie di interesse
della nostra azione di politica estera". La Giamaica, ricorda
l'ambasciatrice, "è l'unico Paese dei Caraibi con il quale
l'Italia ha finalizzato, a fine 2020, un meccanismo di
consultazioni bilaterali", di cui quest'anno si punta a
convocare la prima riunione. "L'accordo sulle doppie
imposizioni, l'apertura del governo giamaicano agli investimenti
dall'estero e l'impulso che sta dando alla crescita del settore
manifatturiero, alla crescita delle Pmi - su cui siamo
senz'altro un modello - e anche all'imprenditoria femminile,
contribuiranno senz'altro a rendere la Giamaica ancora più
attraente per le imprese italiane", sottolinea Zappia.
Ma qual è la presenza imprenditoriale italiana in Giamaica?
"Gli investimenti italiani nel Paese - spiega l'ambasciatrice -
sono consistenti e diversificati e inoltre l'interscambio
commerciale è più che raddoppiato nel 2022 rispetto all'anno
precedente. Imprenditori italiani hanno investito da anni in
strutture turistiche, soprattutto nelle zone tra Negril e Ocho
Rios. Tra i gruppi italiani in Giamaica spicca Campari, che ha
fatto investimenti ingenti sia acquisendo i maggiori produttori
locali di rum, sia costruendo nuove strutture per il rilancio
del comparto. Sono presenti inoltre in Giamaica gruppi quali
Crif, nei servizi finanziari, Colacem (cementi), Eridania
(zucchero). Ansaldo è stata impegnata per anni nel Paese nella
costruzione di un oleodotto nel porto di Kingston". Ma, fa
presente Zappia, "grandi opportunità si stanno aprendo in
Giamaica per imprese italiane anche nei settori delle energie
rinnovabili, su cui siamo leader mondiali, e delle
infrastrutture, il cui sviluppo sarà sostenuto congiuntamente da
Unione Europea e Stati Uniti, come emerso nell'ultima riunione
del Trade and Technology Council a inizio dicembre.
La Giamaica è anche un importante hub per l'intera regione,
cui l'Italia guarda con sempre maggiore attenzione. "L'impegno
italiano per i Caraibi - assicura l'ambasciatrice - è in
continua crescita ed è legato a doppio filo alla nostra azione
globale sui cambiamenti climatici. Nel 2023 la Farnesina
ospiterà nuovamente la Conferenza ministeriale Italia-America
Latina e Caraibi, che ha cadenza biennale. Lo scorso settembre
invece, in occasione dell'Assemblea Generale dell'Onu, l'Italia
ha firmato un accordo con la Banca di Sviluppo Caraibica per la
concessione di una linea di credito di aiuto di 50 milioni per
realizzare progetti di sviluppo sostenibile in Giamaica e in
altri Paesi della regione.
Sbarcando nel Paese di Bolt, Zappia potrà vantare di Marcell
Jacobs. "Usain Bolt - spiega - è, e rimarrà, un mito
dell'atletica mondiale e un grande ambasciatore della Giamaica
nel mondo. Ma il successo del nostro campione Marcell Jacobs
alle ultime Olimpiadi suggerisce una suggestiva staffetta tra
Italia e Giamaica, e offre l'occasione per rafforzare anche la
collaborazione in campo sportivo tra i nostri due Paesi. Sarà un
piacere per me incoraggiare anche la partecipazione del glorioso
team di bob giamaicano alle Olimpiadi invernali di Milano e
Cortina del 2026. Lo sport è da sempre uno straordinario
collante tra popoli di nazioni diverse e geograficamente
lontane". (ANSA).