(ANSA) - TORINO, 15 FEB - "Lo stop ai motori endotermici dal
2035 decretato dal Parlamento europeo è una scelta che nel breve
termine metterà in difficoltà le piccole e medie industrie
italiane. Sono a rischio, infatti, oltre 2.200 aziende del
comparto e 195.000 posti di lavoro". Così il vicepresidente
nazionale di Confapi, Corrado Alberto.
"Abbiamo sempre sottolineato a tutti i livelli istituzionali
- spiega in una nota - le criticità che questa misura comporta.
Eliminando il know-how della componentistica dei motori termici
all'Italia e all'Europa, e considerando la leadership
tecnologica sull'elettrico in capo ai Paesi asiatici, il rischio
di delocalizzazione a lungo termine dell'intero settore è molto
concreta".
Per il vicepresidente di Confapi "la decisione del Parlamento
europeo non è procrastinabile, ma riteniamo che la transizione
ecologica non può prescindere da una sostenibilità economica.
Per questo è necessario adottare fin da subito una nuova
politica industriale che possa far transitare chi uscirà dal
mercato del lavoro dell'auto termica verso nuove frontiere.
Bisogna adottare una politica energetica e industriale che si
focalizzi soprattutto sulla produzione nazionale di energie
rinnovabili a partire dal fotovoltaico che possa venire
prodotto, rigenerato e smaltito in Italia. Altrimenti saremmo
costretti a rifornirci non solo delle componenti di auto
elettriche in Cina e in Asia ma anche degli elementi per la
produzione della stessa energia elettrica. E questo non possiamo
permettercelo". (ANSA).