"Il crescente mismatch tra domanda e
offerta di lavoro, nella sua attuale dimensione, è un fenomeno
preoccupante". Lo ha evidenziato il presidente di Unioncamere,
Andrea Prete, al convegno 'Il senso del lavoro' organizzato con
Fondazione per la sussidiarietà dove ha parlato di "grandi
trasformazioni" nel mondo del lavoro.
"Già prima del Covid - ha continuato Prete -la difficoltà
per le imprese di reperire nel mercato del lavoro le figure
professionali ricercate riguardava poco di più di un quarto
delle possibili assunzioni. Ma questo fenomeno è cresciuto in
maniera dirompente a partire dalla fase di ripresa del post
pandemia arrivando a interessare oggi circa la metà dei profili
lavorativi richiesti".
"Negli ultimi 15 anni, il mondo del lavoro ha subito molti
cambiamenti", ha sottolineato poi il segretario generale di
Unioncamere, Giuseppe Tripoli. "L'occupazione è cresciuta molto
meno che nel resto della Ue (+0,9% tra il 2007 e il 2022 a
fronte del +7,3%), tanto che il tasso di occupazione attuale
supera di poco il 60% a fronte di una media Ue di circa il 70%.
Ad aumentare è stata soprattutto l'occupazione femminile (+7,5%
nel periodo), quella dei laureati (+5,2%) e degli stranieri
(+1,6%) mentre per i giovani il dato è fortemente negativo
(-26,2%)".
"In questo scenario - ha affermato Tripoli - ci sono diversi
elementi che stanno modificando il senso del lavoro, soprattutto
tra i giovani. Tra questi, la volontà di raggiungere un migliore
equilibrio tra vita privata e impegno professionale. Per questo
tante imprese stanno cambiando le proprie policy nei riguardi
del personale, agevolando modelli organizzativi più flessibili e
favorendo la crescita professionale dei propri dipendenti".
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