"Innestare e sovrapporre altre norme
e percorsi restrittivi e poco comprensibili mina la credibilità
del sistema pubblico e la fiducia dei lavoratori dipendenti
pubblici e privati". Così Tiziana Cignarelli, segretario
generale della Confederazione Dirigenza Pubblica (Codirp)
sintetizza in una nota quanto riferirà domattina in audizione
alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sulla
manovra.
"Proponiamo di sopprimere subito gli ulteriori innalzamenti
dell'età pensionabile e relativi paletti. Le restrizioni sul
sistema pensionistico potrebbero essere temperate nel
medio-lungo periodo restituendo libertà di scelta al dipendente
su requisiti e metodo di calcolo, tutti da decidere al momento
del pensionamento. Occorre eliminare dal testo decadenze,
preclusioni, irrevocabilità di opzioni o altre scelte e
decorrenze termini, che negli anni sono intervenute a seguito
della confusa e discriminante o casuale sovrapposizione
normativa, che condizionano, limitano o impediscono oggi le
azioni e soluzioni politiche", afferma Cignarelli, sostenendo la
necessità di riequilibrare tasse e pensioni per chi si trova,
oppure opti, per il metodo contributivo e quindi, a partire dal
momento di esercizio di tale facoltà, sia per il relativo
calcolo della pensione, sia per la maggiore flessibilità in
uscita a partire dall'età di 62 anni. Altrimenti, osserva, il
rapporto della distribuzione tra prestazioni pubbliche, conti
economici e oneri da trattenute e ritenute sulle buste paga dei
dipendenti non torna. Dalle ultime Tabelle del Mef sui 'Costi
propri delle Amministrazioni Centrali - Confronto macroaggregati
di costi propri relativi alle Amministrazioni Centrali',
evidenzia la nota, emerge che il costo del personale è in
costante diminuzione nel periodo dagli anni 2021 al 2025. La
proposta rappresentata - conclude la nota - è quella di ridurre
almeno vincoli e irrevocabilità su età e requisiti di pensione e
ridare possibilità di scelta ai dipendenti.
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