"Alla lieve crescita del Pil
contribuiscono positivamente sia i consumi delle famiglie e
delle istituzioni sociali private per 0,4 punti percentuali, sia
la domanda estera netta per un punto percentuale, mentre la
variazione delle scorte fornisce un contributo negativo",
commenta l'Istat.
È "nullo" il contributo sia degli investimenti fissi lordi
sia della spesa delle Amministrazioni pubbliche. Cresce dello
0,3% il valore aggiunto dell'industria e dello 0,1% quello dei
servizi, mentre risultano ancora in flessione agricoltura,
silvicoltura e pesca (-1,2%).
Sono positivi gli andamenti di posizioni lavorative, unità
di lavoro e ore lavorate, cresciuti rispettivamente dello 0,1%,
0,2% e 0,4%, così come i redditi pro-capite, cresciuti
dell'1,1%.
Rispetto al trimestre precedente, tra i principali aggregati
della domanda interna risultano in crescita i consumi finali
nazionali in misura pari allo 0,6%, mentre gli investimenti
fissi lordi si riducono dello 0,1%. Le importazioni sono
diminuite del 2% e le esportazioni sono aumentate dello 0,6%.
Il dato sul Pil è espresso in valori concatenati con anno di
riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e
destagionalizzato. Il terzo trimestre del 2023 ha avuto tre
giornate lavorative in più del trimestre precedente e una
giornata lavorativa in meno rispetto al terzo trimestre del
2022.
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