Svolgeva l'attività di
'accompagnatrice', sia su Livorno che in tour sull'intero
territorio nazionale, aveva un tenore di vita superiore alla
media e un'abitazione in quartiere signorile del capoluogo ma
non aveva mai presentata alcuna dichiarazione dei rediti,
scoperta dalla guardia di finanza di Livorno.
Avviato il controllo fiscale, avvalendosi anche delle
indagini finanziarie e bancarie, spiegano le fiamme gialle in
una nota, è emerso come "la signora ritraesse il proprio
sostentamento esclusivamente dall'esercizio dell'attività di
escort, grazie alla quale, nell'arco di circa tre anni, ha
incassato poco meno di 80 mila euro; compensi
medi oscillavano dalle 100 alle 200 euro, anche con punte di
oltre 300 euro". In particolare dall'analisi delle
movimentazioni eseguite sui conti bancari sono state rilevate
numerosissime operazioni di accredito di contanti, con cadenza
quasi giornaliera e per importi di diverse centinaia di euro,
che la donna non ha saputo giustificare con alcuna attività
legittimamente dichiarata al fisco, ma anzi ha confermato si
trattasse di incassi del suo lavoro di escort, proseguono gli
investigatori. L'attività si è conclusa con la contestazione
amministrativa di evasione fiscale, con conseguente verbale
inviato all'Agenzia delle Entrate per l'accertamento del caso,
"seppur la signora abbia subito evidenziato che intende pagare
il dovuto e vuole mettersi giustamente in regola fiscalmente",
conclude la Gdf.
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